Pressioni contro Gallico che denuncia il pessimo avvio della raccolta differenziata porta a porta ai Colli Aminei

Raccolta differenziata a Napoli: La Storia Infinita

Estratto di una lettera pubblica di Fabio Alemagna, del meetup Napoli
12 luglio 2008 - Comitato Allarme Rifiuti Tossici
Nuovo episodio della storia infinita.
Come forse alcuni di voi sanno, finalmente a Napoli è partita la raccolta differenziata porta a porta, che noi chiediamo da tempo. Purtroppo il piano messo in opera dal comune comprende solo una "sperimentazione" di circa 20.000 persone, in un solo quartiere di Napoli, Colli Aminei. Questo nonostante i comitati fossero riusciti a strappare, in sede di concertazione svariati mesi fa, la cifra di 100.000 utenti: testimonianza della ben poca considerazione che le amministrazioni hanno dei loro cittadini.
Ebbene, qualche giorno fa Ganapini, l'assessore all'ambiente della Campania, che già ha denunciato situazioni a dir poco incresciose, prevedibilmente ha bollato il piano Napoletano di raccolta differenziata come "ridicolo", decidendo di non elargire fondi per la sua messa in atto. Questa cosa non è piaciuta nè a Mola, l'assessore alla nettezza urbana, nè alla sindaca Iervolino, la quale gli ha risposto piccata di "giudicare di meno e conoscere di più le cose". Se non ci fosse da ridere, ci sarebbe da piangere.

Intanto, due collaboratori di Ganapini - Bruno Orrico e Fortunato Gallico - non si son fatti ripetere due volte l'invito di Mola ad andare "a vedere quello che di buono sta accadendo ai Colli Aminei", e sul posto sono andati. Quel che hanno visto non gli è piaciuto affatto: «Abbiamo percorso via degli Astronauti, via Alinardi e via dei Colli Aminei, visitando due parchi, uno dei quali si chiama Arcadia. Ebbene, in tutte le vie ci sono ancora cassonetti e campane pieni zeppi di materiale, con buste ancora a terra. Solo ora stanno consegnando i contenitori del porta a porta. Il titolare di un negozio di ortofrutta mi ha detto che nessuno è passato, fino ad ora, a raccogliere l'organico che lui ha depositato diligentemente nel suo bidoncino. La raccolta dovrebbe avvenire tre volte a settimana ». Ed ancora: «Spero di essere stato particolarmente sfortunato nell'imbattermi in situazioni sfavorevoli. Temo, invece, che si sia ancora in una fase embrionale e confusa. Insomma, il piano parte in ritardo e non si capisce perché solo su un campione tanto limitato. Ormai la raccolta differenziata si sa bene come farla, c'è poco da sperimentare o da inventarsi».

Va ricordato che Gallico nel 2002 preparò un piano di raccolta differenziata porta a porta per l'ASIA che comprendeva l'intero comune di Napoli, un piano che costò un milione di euro e che non è mai stato messo in atto. Gallico sa di cosa sta parlando.

E ieri, tal Attilio Tornavacca, consulente ASIA per la raccolta differenziata, ha minacciato telefonicamente Gallico di querelarlo se non avesse ritrattato la sua testimonianza. Ovviamente Gallico non ha ritrattato.

Ganapini ha detto 2 giorni fa che era ridicolo partire con un progetto così minimale rispetto ad una città come Napoli e che era improponibile andare avanti con la lentezza prospettata dall'Asia per coprire tutta la città...

Ieri Gallico che lavora con l'assessore ha detto di essere andato in giro per i colli aminei a dare uno sguardo in giro e a parlare con le persone (eravamo presenti quando lo ha raccontato) e l'impressione è stata molto negativa...umido non raccolto da 4 giorni, cassonetti completamente vuoti senza nemmeno gli adesivi che ne indicavano il contenuto, ed altre cosine) insomma poca concretezza e molta approssimazione. [...]
Tornavacca risponde
c.a. Fabio Alemagna
innanzitutto vorrei dirti che comprendo le tue preoccupazioni poiché so bene che il successo della raccolta differenziata spinta a Napoli potrebbe dar molto fastidio ad alcuni gruppi di interesse.
In effetti si incontrano sempre dei problemi nella fase di avvio ma, rispetto a Roma o Bari ad esempio, la collaborazione dei residenti è, a mio giudizio, molto più elevata.
Nelle altre città però il clima era meno avvelenato dagli scontri politici di chi ha interesse a rimpallare ad altri le proprie responsabilità e, prima di divulare giudizi o pre-giudizi, si è atteso almeno che venisse completata la ditribuzione dei kit domestici (opuscoli, sacchetti e biopattumiere) e dei bidoni condominiali in tutta la zona coinvolta. A Salerno hanno approvato il progetto lo scorso autunno che, anche li, riguarda circa 20.000 abitanti. Inoltre hanno cominciato il servizio a distanza di circa un mese dall'inizio della distribuzione dei kit alle famiglie senza ancora rimuovere i contenitori stradali ma nessuno alimenta allarmismi o polemiche. Vi allego il calendario usato a Salerno che dimostra che le scelte effettuate a Colli Aminei (praticamente le stesse in termini di attrezzature e frequenze di raccolta) sono persino più comode per le utenze (http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=1335&prov=76&stile=7). 
Conosco bene Gallico ed ho scrittto due libri insieme a lui (il manuale per la progettazione della raccolta domiciliare edito dall'ANPA quando il presidente era Ganapini, che ti allego, ed un manuale sulla RD della plastica edito da Corepla) e non mi sono mai sognato di minacciare di querelare una persona che stimo e che considero, a prescindere dallo spiacevole episodio, un amico. Nel corso della nostra telefonata gli ho soltanto detto che se, come lui affermava, il giornalista aveva equivocato e stravolto il senso delle sue parole sarebbe stato onesto da parte sua inviare una rettifica al giornale affinché si comprendesse realmente quale fosse il suo pensiero sull'esperienza di Colli Aminei. Infatti Gallico sa bene che in nessuna Città europea si è messo a regime il pap in una decina di giorni in un quartiere così complesso e che conta 20.000 abitanti. Sono sicuro che Gallico, che ci legge in copia, potrà chiarirti che non ha ricevuta alcuna minaccia anche perché non ce ne sarebbe stato certo il motivo. Le critiche sono sempre ben accette se formulate con spirito collaborativo.
In nessuna Città in Italia si è partiti in contemporanea con il porta a porta in tutta la Città ma si è sempre iniziato da lotti di circa 10-20.000 abitanti. Anche a Napoli si è quindi programmato di completare la distribuzione delle attrezzature e la rimozione di tutti i cassonetti entro quattro settimane dall'avvio (una settimana per ogni zona avendo suddiviso Colli Aminei in 4 sottozone) per poter avviare il servizio entro fine luglio. Anche Gallico mi ha ribadito che non intendeva assolutamente trarre un giudizio definitivo dall'intervista al volo di due-tre persone in zone non ancora attivate.
Ho quindi chiesto a Gallico di tornare in zona per giudicare i lotti già attivati e non quelli ancora non attivati o in corso di attivazione per tutelare i cittadini di Colli Aminei che, animati da una grande voglia di collaborare e di fare bene (non avevo trovato una disponibilità così grande nemmeno in Trentino), rischiano di essere coinvolti in polemiche sterili e fuorvianti.
Mi chiedo infatti a chi può giovare la creazione di un clima ostile alla buona riuscita del porta a porta a Colli Aminei ?
Certo non ai cittadini di Napoli che vogliono scrollarsi di dosso l'etichetta di persone con scarso senso civico e che non sono capaci di differenziare i loro rifiuti.
Certamente nemmeno a chi, quando i primi dati sul 75 % di RD verranno confermati, potrà avere a disposizione degli elementi che potrebbero rimettere in discussione la necessità di 4 inceneritori in Campania.
Nelle tua email si parla anche di vari problemi per bidoni o contenitori di volumetria considerata erronea e in effetti si sta ricontrollando ogni singola utenza per ritarare e controllare la dotazione. La caratteristica peculiare del porta a porta è proprio quella di dover adattare le volumetrie (ed a volte anche le frequenze di raccolta) per ogni singola utenza poiché, ad esempio, due bar possono presentare gli stessi metri quadri ma presentare due diversi volumi d'affari e, di conseguenza, volumi di rifiuti prodotto molto diverse. Nelle prime settimane si opera proprio per ottimizzare queste situazioni, in particolare per le utenze non domestiche.
Considerando poi che abbiamo progettato ed avviato il tutto in meno di due mesi (normalmente ci vogliono 7-9 mesi come accaduto a Salerno e Roma e due-tre mesi solo per l'ordine dei contenitori) senza poter contare su un opera di preventiva analisi di dettaglio delle utenze (quelle non domestiche tra l'altro sono state molto restie a fornire indicazioni su quanti rifiuti producono) e che i primi dati di % di RD sono di gran lunga superiori alle più ottimistiche aspettive è più che normale che si debba operare una verifica ed una ritaratura delle volumetrie fin dalle prime settimane.
Nella forum del meetup viene poi affermato che il modo in cui abbiamo progettato il servizio di raccolta dell'umido non va bene perché la raccolta dell'umido viene "sospesa la domenica ed il lunedi, obbligando le persone a tenere in casa, o nell'androne dei palazzi, i rifiuti organici per 3 giorni di fila". Vorrei solo ricordarti che in tutto il nord italia la raccolta dell'umido è bisettimanale e quindi tra un passaggio ed il successivo si devono attendere ben 4 giorni ma tutto procede da anni senza problemi. Nel quartiere Colli Aminei di Napoli (così come nelle zone già servite dal pap a Roma, a Salerno e in tutti i centri della Campania che hanno già introdotto la raccolta dell'umido) si è scelto di adottare una frequenza trisettimanale per le utenze domestiche e 6/7 per le utenze non domestiche perché la presenza di umido nei rifiuti è superiore a quella rilevata in media nel nord Italia ed il clima è più caldo.
Inoltre, avendo suddiviso il quartiere in due lotti con frequenze alternate, dal lunedì al sabato viene comunque raccolto l'umido e quindi, in situazione dove fosse necessario per scarsa presenza di spazi o altro, è stato già previsto di raddoppiare la frequenza di raccolta anche per le utenze domestiche.
Francamente io penso che sia un opera meritoria e fondamentale mettere in evidenza le eventuali carenze del servizio ma allo stesso tempo bisognerebbe cercare di tranquillizzare chi, non sapendo ancora come funzionerà il servizio, all'inizio è spesso molto speventato ma a distanza di pochi mesi (come vedrai dal comunicato allegato che riguarda Roma ) non vorrebbe più tornare indietro. A Roma, ad esempio, il coordinamento delle associazioni ambientaliste (che pure continuava a criticare i vertici dell'AMA per i bassi livelli di RD a Roma) ha organizzato una festa nella piazza principale del primo quartiere (Colli Aniene) dove abbiamo supportato tecnicamente l'avvio del porta a porta per premiare gli operatori dell'AMA di Roma che stavano svolgendo con entusiasmo il loro lavoro. Pensare che tutte le persone che lavorano per ASIA siano dei nemici o che vi siano sempre complotti dietro ad ogni piccolo errore è, a mio giudizio, profondamente sbagliato e rischia di fare da sponda a chi vorrebbe dimostrare che è meglio incenerire tutto.

Il problema non è se vi siano al momento delle situazioni da migliorare ma se ASIA si impegnerà o meno per risolvere al più presto queste situazioni.
Sono infatti convinto che grazie alla grande disponibilità dei cittadini della zona ed all'entusiasmo degli addetti di ASIA che operano in zona, Colli Aminei diventerà il trampolino di lancio per estendere rapidamente il porta a porta al resto della Città con le modalità più appropriate ad ogni singolo contesto. Qualcuno ha infine proposto delle varianti (ad es. la raccolta a sacchi per alcune frazioni) che abbiamo utilizzato anche noi in alcuni quartieri di Roma (ad es. Massimina) ma che sono improponibili in contesti con condomini con scale composte anche da 25-30 famiglie (pensate al cumulo di sacchi di rifiuti indifferenziati che in questi casi invade il marciapiede) e che funzionano solo in contesti con case da 1-2 piani dove il controllo reciproco dei concittadini supplisce alla necessità di far multe a raffica per convincere tutti i cittadini a rispettare fin da subito i giorni e gli orari di conferimento prescelti. Anche a Napoli, come in tutte le Città che hanno già adottato il porta a porta, bisognerà quindi diversificare il modello di raccolta in base alle esigenze specifiche di ogni singolo zona (a volte persino di ogni singolo condominio) e questo non è certo un percorso facile ma è l'unico che, a mio giudizio, permetterà di superare la fase degli interventi estenporanei che alimentano ulteriormente la logica dell'emergenza. Sempre a patto che i mass-media non si occupino soltanto delle querelle sul dove costruire gli inceneritori ma comincino a sollecitare tutti i decisori politici a realizzare rapidamente gli impianti di compostaggio di qualità di cui ha un enorme bisogno tutta la Campania.

Spero quindi di incontrarti presto a Colli Aminei per valutare serenamente la situazione ed eventuali correttivi

Attilio Tornavacca


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