Differenziata, bocciate Napoli e Caserta
Il decreto sull'emergenza rifiuti campana diventa legge con l'astensione del Pd che, tuttavia, in Campania, attraverso il segretario regionale, Tino Iannuzzi, ha sferrato un pesantissimo attacco al Governo: «È molto grave - ha commentato Iannuzzi - che cedendo ad un vero e proprio ricatto della Lega, sia stato inserito l'emendamento anti-Campania che prevede un assurdo e confuso meccanismo di restituzione allo Stato dei fondi assegnati per sostenere l'azione del sottosegretario Bertolaso».
Intanto, per ora, è stata la Regione Campania a mettere mano alla cassa. Cinquanta milioni di euro per i piani di raccolta differenziata dei Comuni già approvati e cento milioni di finanziamento per gli impianti di trattamento dell'umido. «La sfida più complessa - ha detto il presidente Antonio Bassolino - riguarda i comuni medio- grandi. Per questo siamo intervenuti stanziando oltre 20 milioni di euro per i piani dei centri con popolazione superiore ai 30 mila abitanti, risorse che verranno distribuite tra un totale di 34 comuni in modo proporzionale alla popolazione coinvolta. I restanti 30 milioni - ha concluso - saranno stanziati nei prossimi giorni per finanziare i piani per la differenziata di Napoli e Caserta, sui quali stanno lavorando l'assessorato regionale e le amministrazioni comunali, e di tutti gli altri Comuni campani al di sotto dei 30 mila abitanti».
Per l'assessore regionale all'Ambiente, Walter Ganapini, invece, «i progetti di Napoli e Caserta necessitano di adeguata rivisitazione, anche se le risorse sono stanziate. Ad ora - ha aggiunto - abbiamo sotto esame anche altri 110 Comuni ». Ganapini è andato giù duro sulle ultime decisioni intraprese dal Comune di Napoli. In particolare sul progetto della differenziata ‘‘porta a porta'' sperimentato ai Colli Aminei che, sebbene non sarà interrotto, l'ha definito senza mezzi termini «ridicolo». Infatti, ha proseguito, «non c'è bisogno di una sperimentazione per 20 mila abitanti che già ci risulta fanno la differenziata raggiungendo una buona percentuale. C'è bisogno che Napoli tutta passi alle pratiche civili e normali in Europa». I cinquanta milioni per la differenziata «non apriranno un rubinetto senza fine - ha precisato l'assessore all'Ambiente - ma saranno finalizzati a sostenere lo start-up, ad acquistare automezzi, compostiere domestiche e contenitori ». Ganapini ha manifestato fiducia: «I Comuni che attuano la differenziata sono passati dai 140 di un mese fa ai 280 di oggi. Un trend che potrebbe regalarci una sorpresina a fine anno sulle percentuali stabilite per legge». Il bando per il finanziamento di impianti per il trattamento dell'umido, con un investimento di 100 milioni, prevede che i Comuni dovranno presentare i relativi progetti entro il prossimo 20 agosto. Entro il 10 settembre i progetti saranno valutati e approvati da una commissione composta anche da rappresentanti delle Province. Dopodiché sarà possibile epletare i relativi appalti. L'assessore Ganapini ha annunciato la visita della commissione Ambiente della Camera il prossimo 28 luglio e comunicato che dal punto di vista degli investimenti la Campania sta raggiungendo la media europea, con 13 euro annui per abitante. Evidente, poi, il ripensamento sugli impianti di compostaggio: «Non saranno 33, benché tanti sono i Comuni che si sono dichiarati disponibili, ma ne basteranno 12 o 15, dato che il fabbisogno campano è di 600 mila tonnellate annue. Già se fosse attivato l'impianto di San Tammaro, che ha una capacità di 30 mila tonnellate annue, eviteremmo una sorte ingloriosa per tutti quei Comuni virtuosi che rischiano di essere ‘cornuti e mazziati', i quali, pur raccogliendo l'umido, sono costretti a pagare 200 euro a tonnellata per il trasferimento in Sicilia».
L'ultima stoccata Ganapini l'ha riservata alle Province che si oppongono al passaggio di consegna dei Cdr: «Significa fare a meno di 500 addetti che lavorano in 4 turni e che per 20 giorni hanno fatto marciare gli impianti con la precisione di orologi. I Cdr valgono oro e le Province dovrebbero stappare una bottiglia di spumante per il solo fatto di essere destinatarie di un dono così importante».
Certo, oltre agli impianti di Cdr resta centrale, nella strategia del ciclo integrato, la realizzazione dei termovalorizzatori. Bertolaso, da Roma, è tornato a ripetere che le due aree su cui ora si concentrerà la scelta, dopo la bocciatura di Agnano, saranno «l'area Est e l'ex centrale del latte di Scampìa». Ma i tempi saranno comunque ravvicinati: «Entro fine luglio ci sarà la scelta condivisa del sito con il Comune di Napoli e ai primi di settembre si potranno avviare le attività propedeutivhe alla realizzazione del termovalorizzatore».
NAPOLI - Assessore Mola, per Ganapini il Piano per la differenziata è da revisionare.
«E chi dovrebbe rivederlo? Ce l'ha Bertolaso. La Regione, peraltro, può solo eccepire se siano stati o meno raggiunti gli obiettivi di raccolta. E non è possibile che, in ragione dell'emergenza, il Comune possa essere sottoposto a una regolamentazione sub judice».
Allora perché queste parole?
«Diciamo che da un po' di tempo sento discorsi che in qualche modo sottopongono ad esame l'Asìa E non sarei sincero se non rivelassi che vedo riemergere talvolta, in materia di differenziata, più che una questione ambientale una questione sociale».
Che significa?
«Che vedo troppi movimenti di lotta che cercano sbocco nella raccolta differenziata- E dare l'impressione che vi è a portata di mano la possibilità, e i più responsabili sanno che non è così, di nuova occupazione nel settore perché il settore sarebbe in affanno, quando abbiamo ancora il dramma dei Bacini, lo ritengo sbagliato».
Ganapini bolla come ridicola la raccolta porta a porta ai Colli Aminei.
«Ganapini deve usare atteggiamenti più sobri e parole meno offensive».
Ma pare che in quella zona la differenziata la facessero comunque.
«Andasse a fare un giro ai Colli Aminei, dove in questi giorni le percentuali di differenziata sono dell'80 per cento, si renderà conto che cos'è quel quartiere senza cassonetti».
Paolo Cuozzo
Sindaco Petteruti, l’assessore Ganapini ha detto che il piano per la differenziata di Caserta dovrà essere rivisto.
«È una notizia che mi giunge del tutto nuova. E non nascondo il mio sconcerto».
Perché?
«Poiché il piano fa parte di una gara che di recente abbiamo anche assegnato. Tuttavia, verificheremo su quali punti si sono concentrate le obiezioni della Regione Campania».
Quando partirà la differenziata nella sua città?
«La prossima settimana si parte. Siamo pronti con lo start-up. Poi, il piano per la differenziata avrà necessità di essere sottoposto ad un
periodo di collaudo. Penso che tra qualche mese potrà essere a pieno regime. Diciamo con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno».
Il piano per la differenziata del Comune di Caserta non era stato già oggetto di valutazione congiunta con la Regione?
«Certo, abbiamo inviato dei chiarimenti ad alcune richieste precise. Vedremo se ci sono ulteriori osservazioni sulle quali poterei pronunciare. Ma non vorrei che si trattasse di una comunicazione avvenuta in tempi sfasati».
Vale a dire?
«Che l’assessore Ganapini sia in possesso di informazioni poco aggiornate rispetto a quanto già prodotto da noi con fînalità di chiarire tutti gli aspetti ritenuti dubbi».
A. A.