POGGIOREALE TOMBE SPOGLIATE DELLE SALME VENIVANO "PIAZZATE" SU INTERNET: GUADAGNI FINO A 800MILA EURO

Cappelle "ripulite" e poi vendute

Blitz della Finanza. Imprenditori ottenevano falsi documenti per atti di compravendita con la complicità di dipendenti comunali. La sorpresa di una famiglia: trovò il loculo ristrutturato e chiuso da un cancello
10 novembre 2011 - Rodrigo Rodriguez
Fonte: Roma

NAPOLI. Dopo una certa assenza da Napoli, una famiglia si reca a pregare per i propri cari al cimitero monumentale di Poggioreale. Indescrivibile la sorpresa: la cappella era stata sfarzosamente ristrutturata, il cancello di ingresso sostituito. Il manufatto funerario a quel punto "apparteneva" ad altri, impossibile l'accesso. È l'aspetto più clamoroso di una grande truffa, ribattezzata dalla Guardia di Finanza "estremo soggiorno", che ha portato al sequestro di numerosi loculi e a perquisizioni con acquisizione di documenti presso pubblici uffici, studi professionali e società di progettazione edilizia. Non sarebbero state sequestrate strutture comunali, ma due tumuli in un'Arciconfraternita e un monumentino esterno presso le stesse Congreghe. Con la "visita" negli uffici di Palazzo San Giacomo e in quelli di professionisti, i finanzieri ricostruiscono l'iter della costruzione di una cappella. Chi l'ha acquistata, quale il prezzo della compravendita? Prestanomi di imprese odi tecnici odi persone che orbitano anche in ambienti comunali? Ritto materiale interessante per i magistrati inquirenti. Racket del caro estinto, guerra tra ditte di onorificenze funebri per il trasporto dell'estinto, estorsioni ai familiari per la sepoltura delle salme, abbandono e profanazioni di tombe, scomparsa di candelabri e fiori finti: ed ora spuntano torbidi interessi intorno a cappelle funerarie, edicole gentilizie, manufatti e loculi cimiteriali. È un nuovo "sistema affaristico", con sottrazione ai legittimi concessionari attraverso atti pubblici contraffatti. Più in generale, questo il meccanismo con contorni nemmeno a dirlo macabri, loculi e monumenti vengono "liberati" dei resti mortali contenuti gettati poi chissà dove, e resi disponibili per i nuovi acquirenti. Salme sepolte asportate, nicchie pronte a tornare sul mercato. Un po' come se si trattasse di un'abitazione: sbattuto fuori l'inquilino, casa abbellita e poi venduta (con prezzo gonfiato), se non addirittura "espropriata" al legittimo assegnatario. I profili di reato portano dritti all'associazione per delinquere, vilipendio di cadavere e profanazione di tombe. Ecco gli "attori" e la dinamica del disegno criminoso, secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle: «Alcuni professionisti privi di scrupolo, con la compiacenza di qualche dipendente comunale infedele, acquisivano, mediante la stipula di atti di compravendita redatti da un compiacente professionista, diverse cappelle funerarie». E ce n'erano molte risalte al 1800 che, in base alla normativa vigente, non possono finire sul mercato. C'è un precedente. Nelle scorse settimane, su un sito di annunci immobiliari comparve la particolare inserzione: "vendesi tomba online", ovvero una cappella gentilizia ottocentesca offerta da Elena Z. al prezzo di 800mila euro. Quindi un secondo meccanismo della truffa. Le compravendite avvenivano, a volte, anche senza il consenso degli aventi diritto, con la conseguente sottrazione dei resti mortali. In sostanza, i predatori adocchiavano e s'impossessavano i loculi abbandonati (per esempio ppartenenti a migranti o persone loro volta decedute). La fase sucessiva: autocertificazione (è qui inghippo?) al Comune, sosteneno di essere gli eredi. Un giochino, nche in assenza di un archivio in)rmatizzato. Via libera alla ristrutnazione, ossa rimosse senza scruoli (in dispregio della sacralità del poso eterno), vendita. Incora, terza possibilità: per raggi-are il divieto, il proprietario ricorre Ila procura per utilizzo della cap-ella per 99 anni. È il sistema per lienarla, magari a una persona biognosa, lucrando dieci-quindici volte volte in più del costo iniziale. «Dopo tanti anni di battaglia compiuta, qualcosa finalmente si iuove - commenta il consigliere indrea Santoro - Ma il Comune dee rivedere il regolamento di polizia iortuaria, deve darsi nuove regole er i controlli, a partire dalla rotazione del personale». 

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