Sit-in al cimitero delle Fontanelle "Non chiudetelo"
«Continuerà ad essere Maggio dei Monumenti per il Cimitero delle Fontanelle che avrà le porte aperte e accoglierà residenti e visitatori». Parola di don Antonio Loffredo, il parroco del Rione Sanità che insieme ai cittadini del quartiere ha occupato, ieri sera, l'antica necropoli. Intorno alle 18, pochi attimi prima che si chiudessero i cancelli del cimitero conosciuto in tutto il mondo per il culto delle «anime pezzentelle», una cinquantina di persone si sono rifiutate di uscire. Giovanissimi, famiglie e anziani, dopo anni di attese, si sono ribellati e stringendosi in un coro di voci hanno gridato: «I cittadini del Rione Sanità riaprono il Cimitero delle Fontanelle», come si leggeva sullo striscione affisso sui cancelli esterni. Un gesto forte, che ha rappresentato per gli abitanti in protesta «una riconquista e riappropriazione di un bene che appartiene al territorio e alla sua identità storica e culturale». Un'invasione simbolica e pacifica, «per spezzare il lassismo delle istituzioni e del Comune dormiente, che hanno abbandonato da quasi cinque anni un sito archeologico unico al mondo, chiuso durante tutto l'anno salvo poche eccezioni», afferma padre Alex Zanotelli, anche lui presente all'occupazione e incredulo su «come si possa ignorare l'esistenza di un bene così prezioso che potrebbe valorizzare culturalmente e socialmente un quartiere sin troppo mortificato e abbandonato». La Sanità rivuole il suo tesoro e l'occupazione del Cimitero è la tappa di un percorso durato quasi tre anni, con raccolte di firme, petizioni e segnalazioni al Comune cadute nel vuoto. I cittadini vogliono un incontro col sindaco e gli assessori di competenza, e anche chiarimenti su quali problemi gestionali impediscono l'apertura. «Si tratta di un bene pubblico che potrebbe essere gestito facilmente grazie alle associazioni, ai volontari e agli studenti interessati all'arte e lo dimostreremo perché oggi sarà possibile visitare il cimitero disponendo di guide gratuite- spiega Daniele De Vincenzo- contemporaneamente stiamo distribuendo volantini per fare informazione, crescere nella mobilitazione e comunicare a tutto il quartiere la rinascita del Cimitero delle Fontanelle». Un esempio di cittadinanza attiva che combatte i pregiudizi e i luoghi comuni di chi crede che la Sanità sia solo un vivaio per piccoli delinquenti e camorra. Lo testimoniano i tanti giovani accorsi all'occupazione e impegnati, ogni giorno, in laboratori di danza, teatro e altre attività che offrono ai turisti dei servizi laddove il Comune e le istituzioni languono di volontà e risorse. «Organizziamo visite nelle catacombe perché abbiamo a cuore la valorizzazione del nostro territorio e vorremo farlo anche per il Cimitero- spiega Carlo Geltrude, che a vent’anni lavora e collabora con varie associzioni- perché anche se ultimamente hanno aumentato i presidi di polizia quello di cui abbiamo bisogno è di far aprire il quartiere, anche attraverso cultura e turismo, e non di chiuderlo». Ecco perché aprire il Cimitero delle Fontanelle, potrebbe significare, aprire tante coscienze del quartiere e di Napoli.