Napoli, abusi sui no Global Condannati venti agenti
-> Condannati vntuno poliziotti. L'accusa per tutti: sequestro di persona aggravato
Si è concluso con ventuno condanne 11 processo per presunti abusi compiuti da poliziotti nei confronti di manifestanti no gb- hai in occasione della manifestazione «No Global Forum» svolta- sia Napoli il 17 marzo 2001.
NAPOLI Fu violenza di Stato. «Oltre ogni ragionevole dubbio»: lo dice la sentenza di un Tribunale, che, ancorché di nrimo grado. fa piazza pulita di tutti gli alibi le giusfificazini, gettando una luce sinistra sulle altissime protezioni di cui molti protagonisti di questa vicenda, peraltro mai entrati nel processo, godettero. Al punto da ottenere prestigiose promozioni per i «servigi» resi. La vicenda è quella delle violenze - sequestro di persona il reato per il quale si è proceduto - ai danni di 85 No Global coinvolti negli scontri con la polizia in piazza Municipio a Napoli in occasione del Global Forum del 17 marzo 2001. La manifestazione di protesta, che aveva avuto come obiettivo il Maschio Angioino, dove i Grandi erano riuniti, ma era stata circoscritta all'area di piazza Municipio da un imponente cordone di poliziotti e carabinieri, si era appena conclusa quando un gruppo di ragazzi e ragazze, nemmeno i più facinorosi, fu accerchiato in via Leoncavallo, una traversa di piazza Municipio, caricato sui mezzi blindati della Questura e condotto nella caserma della polizia «Raniero Virgilio» di piazza Carlo III. Altri manifestanti vennero prelevati dagli ospedali cittadini a cui avevano fatto ricorso per essere medicati e condotti in caserma. Nella struttura militare, secondo la requisitoria del pubblico ministero Marco Del Gaudio, largamente promossa dal verdetto emesso ieri sera dai giudici della V Sezione Penale del Tribunale di Napoli, i manifestanti vennero trattenuti ifiegalmente, insultati, picchiati.
GLI ABUSI Sulle violenze alla «Raniero Virgilio» qualche anno fa la Rete No Gbbal pubblicò un libro bianco, basato sui racconti dei «sequestrati». Un vero e proprio viaggio - raccontato dalla viva voce delle vittime - nell'arbitrio e nel sopruso di Stato. Nel corso della sua requisitoria, il pm Del Gaudio puntò l'indice contro i funzionari in servizio quel giorno: «Uno dei significati di questo processo - affermò il rappresentante della pubblica accusa - è la risposta ai cittadini se è lecito essere prelevati senza titolo dagli ospedali ed essere trasportati in massa in una caserma senza l'intervento dell'autorità giudiziaria. Se la risposta è sì, allora tutto questo potrà capitare ancora». La risposta del collegio della V penale (presidente Donzelli, a latere Guardiano e Tarnmaro) è arrivata dopo sei lunghe ore di camera di consiglio. A due amti e otto mesi di carcere sono stati condannati i funzionari della Questura di Napoli Carlo Solimene e Fabio Cicdmarra, i più alti in grado all'interno della «Raniero Virgilio» il giorno della deportazione di massa. Pene leggermente minori, e sempre per sequestro di persona (l'unico reato sopravvissuto alla raffica di prescrizioni che nel frattempo si è abbattuta sul processo) per altri 19 poliziotti, tutti agenti semplici. Assolto l'ispettore Francesco Adesso: quel giorno non era di turno, ci fu un errore di persona.
LE PROTESTE A processo non sono mai arrivati i responsabili napoletani dell'ordine pubblico il giorno del Global Forum: dopo qualche tempo, il Viminale li promosse in blocco, in segno di riconoscenza. L'inchiesta sollecitamente aperta dalla Procura sui violenze all'interno della caserma di Piazza Carlo III, peraltro, fece registrare momenti di grande tensione tra la magistratura partenopea e i vertici della polizia cittadina. La stessa questura si spaccò: quando gli agenti della Squadra mobile si presentarono dai loro colleghi per eseguire le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip su richiesta dei Pm Del Gaudio e De Cristofaro, i poliziotti presenti negli uffici di via Medina scesero in piazza e attuarono una clamorosa manifestazione, formando una catena umana e bloccando il traffìco.