Dal Serapeo all’anfiteatro, visite a ostacoli

11 ottobre 2009 - Franco Mancusi
Fonte: Il Mattino

Monumenti negati. Nei Campi Flegrei non cè soltanto il caso del castello di Baia. Sotto chiave, per mancanza di custodi o carenze organizzative, resta gran parte del patrimonio archeologico, un tesoro che tutto il mondo c'invidia. Il percorso sotterraneo del Rione Terra e la passeggiata fra le maestose strutture dello stadio di Antonino Pio, a Pozzuoli, sono aperte ai visitatori soltanto nei giorni di fine settimana, o in qualche rara occasione nel corso dell'anno. Completamente abbandonati, invece, altri gioielli dell'antichità, come la Piscina Mirabilis, a Miseno, le Cento Camerelle , la tomba di Agrippina, a Bacoli, affidati ai singoli «assuntori di custodia», che per pochi spiccioli all'anno dovrebbero interrompere il lavoro, aprire i cancelli e guidare gli ignari turisti. Sulla base dell'accordo di programma sottoscritto nel mese di febbraio fra ministero e Regione, la società campana creata, con l'apporto dei privati, per la gestione dei beni culturali (Scabec) avrebbe dovuto organizzare i servizi necessari per aprire e rendere immediatamente funzionali tutti i monumenti dell'area flegrea. Nonostante i ripetuti tentativi, però, la situazione non è cambiata, anche per la forte opposizione dei sindacati che tutelano il lavoro dei custodi della Soprintendenza Archeologica. Inutile ogni trattativa: i monumenti restano chiusi, i visitatori protestano, centinaia di giovani precari restano disoccupati, i piani di rilancio turistico della zona flegrea non decollano. Per molti, arrivati dall'estero o da lontano sulle tracce delle guide archeologiche internazionali, la delusione è aggravata dalla totale mancanza di info-point in grado di fornire indicazioni sui giorni di apertura dei monumenti e sulle procedure da seguire per ottenere le grazie degli occasionali «assuntori di custodia», titolari delle chiavi per accedere nei paradisi proibiti dell'antica Roma. Per non parlare del fitto itinerario minore dei Campi Flegrei. Una miriade di piccoli monumenti che i turisti possono soltanto immaginare dall'esterno delle cancellate. I più famosi: il Serapeo cuore del bradisismo di Pozzuoli, il tempio di Apollo, sull'Averno, gli edifici termali di Venere, Diana, Mercurio, a Baia, la Dragonara, il sacello degli Augustali, a Miseno, la necropoli di San Vito, la tomba di Scipione a Liternum.

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