Warner addio: niente proroga, buio in sala
Da lunedì si abbassano le saracinesche del cinema Warner Metropolitan. Da lunedì la città (e Chiaia in particolare) perde un luogo di aggregazione culturale. Da lunedì perdono il posto di lavoro - e lo stipendio - diciassette dipendenti. Le trattative su chi rileverà la multisala (la cui destinazione d’uso non può essere trasformata) sono in corso. E di sicuro passerà molto tempo - di certo tutta l’estate - prima che nella storica struttura vengano riaccesi i proiettori. Tra i papabili che potranno rilevare l’ex Metropolitan c’è la «Medusa», nonché «21 investimenti» (gruppo Benetton, che pure potrebbe dare vita a un’alleanza con la Medusa). E, infine, la società di Luciano Stella (presidente della Film Commission Regione Campania e fondatore del Modernissimo, prima multisala a Napoli) che, però, almeno a suo dire, sta perdendo interesse verso l’affare. Dopo aver fatto le sue valutazioni e i suoi calcoli Stella si starebbe, insomma, tirando fuori dalla partita. «Costi insostenibili e sala ingovernabile» spiega l’imprenditore. E aggiunge subito: «Da napoletano mi piange il cuore. La chiusura del Warner è un disastro: la mancanza di cinema nel centro cittadino sta diventando drammatica. L’intero quartiere, fino a pochi anni fa, era una sorta di multisala territorializzata, dove tutti potevano scegliere cosa vedere in base ai propri gusti. Ora questo distretto del cinema, e del divertimento, non c’è più». Continua Stella: «La crisi c’è, i numeri sono quelli, la sala di via Chiaia ha costi enormi, tali da renderla ingestibile. Se Warner, che è tra i nomi internazionali più forti al mondo, e sa fare benissimo il suo mestiere, è costretta a chiudere, vuol dire che non c’è nulla da fare». Secondo Stella ad accentuare la crisi, con la mancanza di posti auto, è intervenuta la costruzione di grandi complessi in periferia, da Afragola a Marcianise, che hanno intercettato un pubblico molto vasto, che prima, nel fine settimana, arrivava dalla provincia per venire al cinema nel centro di Napoli. Ora questo flusso si è fermato. Cosa accadrà adesso? «Difficile dirlo, l’unica soluzione per la multisala di via Chiaia potrà venire dall’ingresso di nuovi soci, dalla fusione tra il circuito Warner e il gruppo 21 investimenti. Ma prevedo tempi di chiusura molto lunghi» conclude Stella. Sulla vicenda Warner intervengono Fabio Chiosi e Maurizio Tesorone, rispettivamente presidente e vicepresidente della I Municipalità. In una nota scrivono: «Abbiamo ricevuto una laconica lettera della direzione, con la quale viene annunciata la chiusura del Warner e la restituzione della struttura alla società proprietaria che ha sede in Roma. Questo rappresenta un duro colpo per Chiaia. Grande responsabilità di questo disastro è da attribuire al sindaco che si è sempre detta contraria alla realizzazione di parcheggi nel centro cittadino. I veti ideologici della sinistra, degli pseudoambientalisti e un piano urbano parcheggi dissennato col divieto di costruire strutture interrate nel centro hanno di fatto messo in ginocchio il quartiere ed il suo intero sistema economico».