Le accuse: devastazione e incendio. Baraccopoli distrutta con benzina e gas poi scattò il saccheggio

Rogo nei campi rom, presi grazie a YouTube

Ponticelli, identificati due giovani del branco. I loro volti nelle immagini della rivolta diffuse sul web
2 dicembre 2008 - Luisa Russo
Fonte: Il Mattino

Quella sera si introdussero nel campo rom con un tanica di benzina e diedero fuoco alle bombole di gas raccolte tra le baracche abbandonate. Arrestati dalla polizia due dei protagonisti degli assalti agli accampamenti di Ponticelli, anzi di uno dei primi raid seguiti all'arresto il 10 maggio di una nomade sedicenne accusata d'aver tentato di rapire una bambina di pochi mesi. Si tratta di due incensurati di 26 e di 18 anni, Gennaro Cozzolino e Massimo Ascione, appartenenti a famiglie umili ma oneste che abitano proprio a ridosso dell'area di via Malibran (messa a fuoco la sera del 13 maggio dopo una serie di blocchi stradali inscenati mentre era in corso un collegamento con la trasmissione Rai «La vita in diretta»). Nei loro confronti, come precisa la Procura, sono state raccolte «prove certe». La ricostruzione dei fatti, resa possibile anche grazie alle immagini estrapolate da YouTube. Fu l'inizio di una sorta di «caccia allo straniero» finita sui giornali di tutto il mondo. Atti di intolleranza che secondo molti osservatori evocavano lo spettro di una pulizia etnica di tipo balcanico; per altri, come i volontari dell'Opera nomadi, semplice guerra tra poveri. Agghiaccianti immagini, quelle dell'esodo dai campi del quartiere orientale, che fecero il giro delle tv suscitando reazioni a livello europeo ed internazionale. Qualcuno ipotizzò una regia della camorra, ma il fenomeno presentava piuttosto le caratteristiche di una rivolta spontanea. Indagini della Digos diretta da Antonio Sbordone e del commissariato di Ponticelli guidato dal vicequestore Luciano Nigro. I due giovani arrestati all'alba di ieri non hanno alcun collegamento con la criminalità organizzata. Era il 10 maggio quando una giovane zingara fu arrestata con l'accusa di aver tentato di rapire una bambina dopo essersi intrufolata nell'appartamento dei genitori in via Principe di Napoli. Immediata la reazione dei residenti, che la sera successiva lanciarono alcune molotov contro il campo di via Petri. La tensione crebbe il 13 maggio, quando (durante «La vita in diretta») alcune centinaia di persone bloccarono le vie principali del quartiere. La sera stessa fu incendiato il campo di via Malibran. Immediatamente scattò una capillare attività di indagine degli uomini della Questura e del commissariato locale: tra l'altro furono analizzate anche le immagini di alcuni video e in particolare di un filmato YouTube dal titolo «Napoli: rivolta contro i rom a Ponticelli». La ricostruzione non lascia dubbi. Cozzolino e Ascione entrarono nel campo con una tanica di benzina e dopo aver saccheggiato le baracche delle misere cose abbandonate dagli stranieri raccolsero tutte le bombole di gas e le incendiarono. Le indagini proseguono per definire le responsabilità di altre persone coinvolte negli assalti.

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