Raid a Scampia, Vela gialla in fiamme distrutta la sede del comitato anticamorra
Le indagini I vandali hanno tolto lampade a gas per evitare esplosioni
Hanno atteso il buio per incendiare la sede storica del Comitato Vele. Ignoti si sono intrufolati, giovedì sera, nei locali al piano terra della Vela gialla, dove si svolgono le riunioni degli inquilini di Scampia, ed hanno appiccato ilfuoco. Quattro casermoni di cemento superstiti che ospitano ancora 110 famiglie legittime assegnatarie e centinaia di abusivi. È stato il forte odore di bruciato ed il fumo che fuoriusciva dagli infissi a far insospettire i residenti che hanno avvertito i vigui del fuoco, giunti subito sul posto. Perché la porta d'ingresso, serrata con grosso lucchetto di ferro, non è stata forzata: i malviventi si sono introdotti all'interno attraverso una finestra chiusa da una lamiera. «Erano arca le 22,30 quando sono stato avvisato da un altro condomino - racconta Lorenzo Uparulo, portavoce del Comitato -, sono corso a vedere cosa stesse succedendo. Il mio pensiero è andato alle stufe che c'erano neU'appartamento». Due alte lampade riscaldanti e funzionanti con bombole di gas, che, se intaccate dalle fiamme, avrebbero potuto esplodere, «ma fortunatamente erano state messe sotto il porticato». Un'accuratezza, quella di portare via le bombole prima di dar fuoco agli ambienti, che fa pensare ad un gesto éclatante che non voleva far male a persone, ma di sicuro intimidire. Ed è questa l'ipotesi più accreditata seguita dagli uomini del locale commissariato, guidati dal primo dirigente Cristiano Tatarelli, che indagano sul caso. Un gesto, secondo gli investigatori, legato all'attività del Comitato sul quartiere. «Non abbiamo subito minacce - sottolinea Lorenzo -, i rapporti con assegnatari ed irregolari sono tranquilli. Non abbiamo idea di chi possa essere stato, ma di certo è qualcuno che ha premeditato». Ci si rimbocca le maniche, adesso, per riaprire in breve tempo la sede. Cittadini ed associazioni del territorio ieri si sono dati appuntamento per un corteo, organizzato già giorni prima, su casa, lavoro e diritti nella periferia nord, conclusosi con un dibattito pubblico nell'auditorium del palazzo municipale. A partecipare non solo il Comitato Vele, ma anche Movimento disoccupati area nord, Precari Bros Vele, Comitato civico Monte Rosa e Movimento popolare Scampia. In prima fila, sui posti vuoti, i cartelli con i nomi delle autorità comunali e regionali invitate ed assenti. «L'incendio nella sede del Comitato - dice Vittorio Passeggio, leaderstorico della lotta per l'abbattimento delle Vele - è un estremo tentativo di fermare il cambiamento, l'opera cominciata anni fa con l'azione del Comitato, i progetti dall'università alla metro». Si tratta di un «gravissimo atto di intimidazione - rimarca l'assessore comunale al Patrimonio Sandro Fucito -. Ad ottobre vi sono stati incontri per lo sblocco delle procedure miranti all'assegnazione delle residue abitazioni, volte a contrastare i poteri criminali. Andremo avanti». Dura la critica del presidente dell'VIII municipalità Angelo Pisani: «Le Vele vanno abbattute, le incapacità del Comune sono tante, ma su Scampia si sono superati i limiti».