Babygang terrorizzano le studentesse
NAPOLI. Si diffonde il panico tra gli studenti e soprattutto tra le studentesse dell'Università L'Orientale di Napoli, allarme nato alla luce delle segnalazioni, la prima delle quali registra la data del 28 novembre, pubblicate all'indirizzo web che corrisponde alla pagina Facebook di "Spotted:Unior" dove quotidianamente gli studenti dell'università pubblicano le proprie riflessioni e le dichiarazioni d'amore in forma anonima. Le denunce sarebbero scritte da ragazze, le quali hanno raccontato di essere state aggredite da una babygang: in un orario indicato tra le 17 e le 18.30, una decina di ragazzini bellicosi, descritti come aventi al massimo quattordici anni d'età, prendono di mira le studentesse sole all'uscita della sede universitaria denominata "Palazzo Mediterraneo", in via Marina a pochi passi dal centralissimo corso Umberto, le afferrano con forza dopo averle circon date e insúltate e iniziano a maltrattarle e a picchiarle. Ciò che ha letteralmente sconvolto gli studenti che hanno potuto appurare il resoconto degli eventi è stata soprattutto la descrizione dell'indifferenza dei passanti e il terrore provato dalle vittime di queste violenze, «spesso costrette a rinunciare ai corsi pomeridiani per paura di poter rivedere la babygang», una vera angoscia condivisa dalle colleghe che decidono di rinunciare a frequentare quella zona per paura che possa succedere anche a loro, come spiegano gli studenti Roberta Saracino. Ivano Stella e Julie Leoncino, vale a dire coloro che hanno organizzato e promosso un incontro tenutosi ieri mattina tra studenti e autorità istituzionali locali, programmato nel cortile della sede di Santa Maria Porta Coeli ubicata in Via Duomo, per delineare possibili soluzioni. «Chiediamo continuano univocamente gli organizzatori - di essere ascoltati dalle istituzioni e di poter instaurare un presidio delle Forze dell'Ordine nei pressi della sede», una ipotesi quest'ultima che «sarà sicuramente posta in riflessione nell'immediatezza - afferma Massimo Giobbe, responsabile ufficio minori polizia locale di Napoli, tra i partecipanti all'incontro - mentre successivamente cercheremo di studiare la possibilità di mandare del personale in borghese per poter controllare la regolarità dell'afflusso degli studenti».