Girolamini, intrigo internazionale arrestato in Germania il re delle aste

Herbert Schauer ha tentato di piazzare 600 libri trafugati
28 agosto 2013 - Maria Chiara Aulisio
Fonte: Il Mattino

Nuovo arresto nell'inchiesta sul furto di mi1.N gliaia di libri antichi dalla biblioteca dei Girolamini. La Procura ha notificato un mandato d'arresto europeo nei confronti di Herbert Schauer, titolare della casa d'aste Zisska & Schauer di Monaco. Secondo i pm, Schauer «assicurava la collocazione sul mercato di circa600 volumi antichi». Schauer, all'interno del sodalizio criminale che ha provveduto al furto dei libri e del quale faceva parte l'ex direttore della biblioteca Marino Massimo De Caro, partecipava «alla pianificazione, all'organizzazione e all'attuazione» della spoliazione.
Avrebbe cercato di vendere all'asta oltre seicento libri tra manoscritti e volumi antichissimi, opere autografe e preziose pergamene, tutto trafugato dalla storica biblioteca dei Girolamini saccheggiata senza pietà tra il 2011 e il 2012. L'arresto risale allo scorso due agosto ma la notizia è stata diffusa solo nella giornata di ieri dalla Procura di Napoli. Con l'accusa di partecipazione ad associazione a delinquere di carattere transnazionale, concorso in peculato continuato e aggravato, esportazione illegale di beni culturali, è finito in manette un noto gallerista tedesco. Si tratta di Herbert Schauer, titolare della casa d'aste Zisska e Schauer di Monaco di Baviera, professionista affermato sul mercato nazionale e internazionale dell'arte e dell'antiquariato con una particolare propensione per il commercio di libri antichi. Anche lui, dalla sua rinomata galleria nel centro di Monaco di Baviera, contribuiva alla «distruzione» di un patrimonio di inestimabile valore culturale, prima ancora che economico. Tanti i clienti di Schauer soprattutto nel mondo dell'imprenditoria tedesca, affollatissime le sue aste alle quali partecipavano galleristi e collezionisti provenienti da tutta Europa. Grande attenzione, manco a dirlo, per tutti quei libri che, a caro prezzo, venivano venduti all'incanto. Tanti i preziosi manoscritti finiti tra le mani di Schauer se si pensa che dagli scaffali dei Girolamini sparirono quasi duemila volumi. In che modo? Con a una serie di furti compiuti in maniera sistematica, quasi sempre di notte. E per fortuna ripresi dalle telecamere grazie al senso di responsabilità di due dipendenti che, dopo aver registrato diversi strani episodi, decisero di intervenire riprendendo i saccheggi. Immagini da far venire i brividi: scaffali completamente vuoti, altri ripuliti a metà, libri sparsi ovunque nel tentativo di portar via i più importanti o chiusi in scatole di cartone avvolte con nastro adesivo e ammassate in luoghi diversi da quelli in cui avrebbero dovuto trovarsi. Ð danno? Si parla di circa 20 milioni di euro, una cifra che rende l'idea del grande valore storico ma anche del giro d'affari che si era creato attorno alle opere trafugate dalla storica biblioteca di via Duomo e finite in giro per il mondo con la regia - secondo gli inquirenti - dell'ex direttore Marino Massimo De Caro. Così, lo scorso due agosto, il Servizio per la cooperazione intemazionale di polizia del Ministero dell'Interno, ha comunicato l'avvenuta esecuzione del mandato di arresto europeo emesso dal gip di Napoli nei confronti di Herbert Schauer. Ð provvedimento - sottolinea il procuratore aggiunto Giovanni Melillo - si riferisce a una delle più significative fasi del «disegno criminoso realizzato attraverso la massiva spoliazione, il sistematico danneggiamento e il feroce sfruttamento speculativo della Biblioteca annessa al Museo nazionale dei Girolamini». In particolare, si legge nell'ordinanza, Schauer «assicurava tramite la propria casa d'aste, la collocazione sul mercato di centinaia e centinaia di volumi antichi, circa seicento, tutti catalogati e venduti tra il 9 e I'll maggio del 2012». Il gallerista tedesco, tra i principali protagonisti del «sodalizio criminale» che aveva organizzato il furto dei libri e del quale, come già detto, faceva parte l'ex direttore della biblioteca, garantiva, grazie a una serie di rapporti consolidati con collezionisti e galleristi di fama, la vendita degli antichi volumi a una prestigiosa clientela disposta a pagare cifre anche molto alte e, probabilmente, del tutto ignara del traffico illecito che partiva da Napoli.

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