Ma per ricostruire Città della Scienza bisogna modificare il Piano Regolatore
NAPOLI – Il rogo di Città della Scienza potrebbe accelerare le procedure per la modifica del piano urbanistico attuativo di Bagnoli-Coroglio e superare tutti i vincoli esistenti. Bisogna chiarire come e dove sarà ricostruita (se arrivano altri finanziamenti) Città della Scienza. Tra l’altro la struttura finora è stata considerata ‘abusiva’ dalle istituzioni locali. «Il piano urbanistico attuativo di Bagnoli-Coroglio è da rivedere. C’è da riflettere se ci serve davvero il porto e soprattutto se Città della scienza, un abuso edilizio, possa ancora restare li dove è o essere delocalizzata dove prevede il Piano regolatore generale: non sulla linea di costa ma oltre la strada, oltre le mura dell’area ex Italsider» – dichiarò l’assessore all’urbanistica Luigi De Falco al quotidiano ‘Il Mattino’ il 17 aprile 2012. Un eventuale ‘ricostruzione’ della struttura nello stesso luogo (condono edilizio compreso) o una delocalizzazione dovrebbero essere ‘legittimati’ da una modifica dello strumento urbanistico. Lo prevedono le leggi vigenti. “Bisogna aprire immediatamente una discussione negli organismi consiliari – evidenzia Carlo Iannello consigliere comunale di Ricostruzione Democratica – Bisogna essere vigili. Anche il gruppo Caltagirone potrebbe avanzare pretese e richiedere il permesso di costruire alloggi e alberghi sul mare sull’area Cementir di loro proprietà”. Significative le dichiarazioni rilasciate da Massimo di Dato, architetto e urbanista al giornale web, ‘libera informazione flegrea’: «Gli edifici di Città della Scienza collocati dal lato mare sono stati ristrutturati con un Accordo di Programma in deroga agli strumenti urbanistici, con procedure edilizie criticabili, e confliggono con il recupero integrale del litorale a spiaggia pubblica – sottolinea Di Dato – La struttura è una sorta di parco a tema scientifico, sicuramente lodevole, ma che svolge in misura inconsistente il ruolo tanto vantato di incubatore d’impresa – aggiunge – E’ da anni una delle società partecipate locali più in rosso, che assorbe milioni di euro senza riuscire nemmeno a garantire gli stipendi di dipendenti e consulenti. Ha svolto un ruolo discutibile nell’ambito del sistema di potere del centrosinistra – puntualizza – sia assumendo decine di collaboratori molti in area Rifondazione, oggi Sinistra e Libertà, che ospitando nei suoi locali attività politiche, sindacali, di ogni colore, incluso quelle del PdL, che in pubblico l’ha sempre criticata come un carrozzone bassoliniano)».
E non finisce qui. La modifica del Prg nella zona occidentale potrebbe ‘tirare la volata’ a consistenti interventi di edilizia privata (cancellando i vincoli urbanistici) sui suoli demaniali esistenti tra i quartieri di Cavalleggeri, Coroglio e Fuorigrotta. A Via Cavalleggeri, al posto dell’ex caserma Battisti e di parte della ex-Eternit previsti blocchi di edifici con negozi, uffici e residenze, nonché tre torri di residenze di 16 piani con parcheggi collegati ai centri per la media e grande distribuzione discografica ed editoriale. A Via Cattolica la costruzione di villette a schiera su due livelli. A Via Diocleziano pronti progetti per un nuovo centro direzionale con mega centro commerciale e parcheggio sotterraneo in cinque livelli che si estenderà anche lungo l’attuale scalo FS dei Campi Flegrei, la Stazione Leopardi fino allo scalo merci dell’ex-Italsider di Via Campegna. Nella baia di Nisida prevista la costruzione di un porto per le imbarcazioni di lusso, insediando sul litorale un circolo velico da affiancare al circolo Posillipo e alla Canottieri Napoli. Il parco urbano di 120 ettari sarebbe ridimensionato (rendendo quindi edificabile l’area Cementir). Potrebbero essere accelerate le procedure per attuare ‘Creanapoli’ proposto dall’associazione dei costruttori che prevede la ‘trasformazione urbana’ di in viale Giochi del Mediterraneo e la zona ex Nato.