La Cassazione annulla Tutto da rifare per l`Arpac e Mastella
NAPOLI - La Cassazione ha disposto un nuovo processo per l`accusa di associazione a delinquere nell`ambito dell`inchiesta sulla gestione dell`Arpac, l`Agenzia regionale per l`ambiente, in cui sono coinvolti l`ex ministro e leader dell`Udeur Clemente Mastella e la moglie Sandra Lonardo, all`epoca dei fatti presidente del Consiglio regionale della Campania. In particolare, la sesta sezione penale ha accolto parzialmente il ricorso della Procura di Napoli che chiedeva l`annullamento del proscioglimento accordato a Mastella e ad altri imputati per il reato associative e per una serie di altri reati. La Suprema Corte, allineandosi parzialmente alle richieste della pubblica accusa di Piazza Cavour rappresentato da Piero Gaeta, ha annullato la sentenza impugnata «limitatamente al reato di cui al capo 22 art. 416 c.p.» rinviando sul punto al tribunale di Napoli. Inammissibile nel resto il ricorso della Procura napoletana. Lonardo e Mastella erano stati prosciolti quanto alla contestazione di associazione a delinquere dal gup di Napoli il 31 marzo 2011. Secondo l`accusa, l`Arpac sarebbe stato uno dei feudi elettorali di Mastella e Lonardo. La Suprema Corte quindi ha stabilito che, su tale reato, il gup del capoluogo campano dovrà riaprire il caso e riesaminare la vicenda. I coniugi Mastella ed altri imputati erano invece stati già rinviati a giudizio per reati minori nell`ambito della stessa indagine. La Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla procura. Clemente Mastella e la moglie Sandra Lonardo.