«Benzina e sei inneschi: l`incendio è doloso»
Bagnoli epicentro degli eventi napoletani. La notizia di giornata è che il rogo di Città della scienza è doloso. Rumors, frasi a mezza voce ora lasciano il campo a una verità acclarata. Una nota della Dda chiarisce: «Nell`ambito di rilievi tecnici effettuati dalla Polizia scientifica della Questura di Napoli hanno consentito di riscontrare tracce di benzina su 6 reperti, rinvenuti in quattro areee distinte del complesso museale». Insomma la mano criminale c`è, ora bisogna capire di chi è e soprattutto perché si è armata. Tante le ipotesi e le congetture: una la certezza non si trascura nessuna pista, da quella interna, alla camorra, passando per un atto eversivo. Come, per esempio, escludere la possibilità di un basista interno alla struttura o comunque ben inserito nei fatti di Città della scienza? Un complice dal di dentro, che avrebbe potuto offrire un contributo decisivo nella realizzazione del classico incendio perfetto: massimo risultato (in pochi minuti distrutti quattro dei sei capannoni), nessun rischio per i custodi o vigilanti dell`impianto, ne per gli uffici della struttura museale. Occorre fare presto a ricostruire ora serve capire il prima possibile perché e chi ha appiccato il fuoco. Bagnoli dunque al centro della cronaca. Per fortuna non solo per episodi delinquenzali. Il sindaco Luigi de Magistris spinge sull`acceleratore della rinascita e mentre arriva il sì dell`Assise per l`eventuale delocalizzazione di Città della scienza dentro l`acciaieria, Palazzo San Giacomo scende in campo per quello che riguarda i suoli dell`ex Nato. Si tratta del complesso Costanze Ciano collocato nell`area ovest. Depositata la manifestazione di interesse - proposta dalla Fondazione Banco Napoli sull`utilizzo del complesso. Giovaricordare che l`opzio ne base è della Regione che ha la disponibilità dei suoli. Il presidente Stefano Caldoro ha avanzato la proposta di trasferire proprio nella ex Nato gli uffici regionali. Un`ipotesi al vaglio di un gruppo di studio il cui lavoro dovrebbe essere depositato la prossima settimana. Da quello che trapela d sarebbe un risparmio per la Regione del 50 per cento sui fitti passivi. Torniamo al Comune: cosa intenderebbe fare il sindaco quell`area? A parte la riappropriazione politica di un sito militare riconvertito a istituto civile il disegno è ampio. «La proposta avanzata dal Comune - si legge in una nota - prevede il riuso dell`intero complesso perfini esclusivamente pubblici, restituendolo così alle originarie funzionali sociali, in coerenza con le previsioni urbanistiche che disegnano un insediamento multifunzionale riconnesso ai quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta. Interesse dell`amministrazione è quello di destinare l`area a funzioni pubbliche integrate con attività rivolte ai giovani, incentrate sulla formazione, la ricerca, la cultura, lo sport, il tempo libero e la ricettività giovanile». Palazzo San Giacomo allarga il raggio d`azione perché «coinvolge anche le aree agricole confinanti della Collina di San Laise e prevede il coinvolgimento nella gestione di cittadini, associazioni e cooperative. Il complesso potrà rappresentare una cittadella smarted ecosostenibile: riciclo rifiuti per essere un`area rifiuti zero, mobilità elettrica e bici, pannelli fotovoltaici conforme di autogoverno da parte della comunità territoriale e associativa, attraverso il sostegno e il coordinamento dell`istituzione pubblica». Cuore del progetto dunque i giovani e «la creazione di un campus, di uno studentato intemazionale e un ostello giovanile». Palazzo San Giacomo intende anche coinvolgere «il carcere minorile di Nisida per attività di reinserimento sociale». Sulla questione fondi il progetto si sosterrà attraverso finanziamenti europei per la programmazione 2007-2013 e 2014-2020».