Bruciata dal marito i vicini: liti continue e sempre per i soldi
Aver taciuto a lungo quei litigi all`apparenza banali, pur di mantenere l`equilibrio in una situazione familiare non facile. Aver cercato di nascondere quelle discussioni animate, che viste dall`esterno potevano apparire normali liti tra moglie e marito. Tré giorni di battibecchi, grida, minacce. Fino all`altra mattina, quando nella mente di Vincenzo Carnevale è balenata la scintilla omicida che ha poi ridotto m fin di vita la moglie Pina Di Fraia in pochi minuti di follia. L`unica colpa della 52enne di Pianura, che in queste ore lotta tra la vita e la morte nel centro grandi ustionati del Cardarelli, sarebbe stata quella di voler nascondere al suo microcosmo fatto di lavori saltuari, famiglia e rapporti di buon vicinato quelle discussioni sempre più frequenti che spesso scoppiavano in casa col marito nullafacente. Èun retroscena della tragica storia avvenuta lunedì mattina in via Monti che trapela in queste ore nel quartiere della periferia occidentale. Racconti che darebbero una chiave di lettura ad «delitto di prossimità» covato nelle ceneri della disperazione, alimentato infine dalle ristrettezze economiche e dai sacrifici di Pina, che sembravano non bastare mai a Vincenzo. Sono i vicini della donna a parlarne con discrezione. Raccontano che da almeno tré giorni la 52enne e l`uomo fermato per tentato omicidio erano ormai ai ferri corti. Le richieste di denaro di lui, disoccupato da circa due anni, potrebbero essere alla base dell`ultima lite scoppiata lunedì mattina, po che ore prima che la donna venisse investita, picchiata e poi data alle fiamme. Circostanze su cui indagano i carabinieri della compagnia di Bagnoli, che assieme ai colleghi della stazione Pianura hanno arrestato il Sienne. «A noi sembravano normalissime liti tra moglie e marito - racconta una vicina - e poi Pina non si era mai lamentata. Eramolto riservata e lavorava tutto il giorno, non lasciava trasparire nulla di particolare». Le figlie di Pina e la nipotina, la piccola Denise, in queste ore hanno tro vaio rifugio da alcuni zii che stanno cercando di darle una mano. Nel cortile al civico 74 di via Comunale Napoli, dei giochi della bambina non vi è più traccia. Cercare di mettere al riparo la bambina è uno degli impegni che iparenti di Pina, originari della zona flegrea, hanno preso maggiormente a cuore. Vogliono proteggere dalla curiosità morbosa le tré, che vivevano assieme a Pina e al marito nel piccolo appartamento in affitto del centro antico del quartiere. Il calvario di Mena, la figlia 23enne di Pina che in quei momenti drammatici stava dormendo, èinvece legato alle sorti di una madre in pericolo di vita per le ustioni sulla metà del corpo. Una giovane donna che porta avanti la sua bimba grazie ad un lavoro notturno in un pub, risvegliatasi in una drammatica realtà, che racconta dell`ennesima aggressione da annoverare nel lungo registro delle violenze sulle donne. «Mena è ancora sotto shock - spiega una delle vicine - c`è poco da dire. È una tragedia, non ha proferito una sola parola. Il suo sguardo era perso nel vuoto, estate terribile vederla andare in ospedale dalla madre in lacrime». Il suo lavoro nel pub, la sua quotidianità, i sorrisi da donare alla figlia Denise: tutto cancellato. Vite di donne distrutte in un sol colpo dal marito aguzzino, annebbiato dall`alcol e da giornate tutte uguali, senza lavoro. La solidarietà a Pina e alle sue figlie non si è fatta attendere. Da Palazzo San Giacomo assicurano che le donne non saranno lasciate sole. Le assessori Giuseppina Tommasielli, Anna Donati, Annamaria Palmieri e Alessandra Clemente si recheranno al Centro grandi ustionati dell`ospedale Cardarelli per esprimere la più ampia solidarietà alla 52enne di Pianura, ennesima vittima di violenza, e per ribadire con forza il no dell`intera amministrazione alla violenza contro le donne.