Girolamini, DelTUtri ammette e restituisce alcuni libri
Così cercarono di vendere i volumi all`asta
Sei nuove ordinanze di custodia cautelare sono state notificate dai carabinieri nell`ambito dell`inchiesta sulla spoliazione della biblioteca dei Girolamini: la Procura ipotizza il reato di associazione per delinquere. Ð senatore del Pdl Marcello Dell`Utri è indagato per concorso in peculato: ha ammesso di avere ricevuto prezio si libri in dono da Marino Massimo De Caro, ex direttore della biblioteca, e ne ha restituito una parte. L`ex ministro galán, sentito dai pm, si è detto amareggiato per la scelta (suggerita da dell`Utri) di nominare De Caro proprio consigliere. Intanto per la prima volta parla della vicenda il bibliotecario Piergianni Berardi che, con la sorella Mariarosa, ha contribuito alla scoperta delle sottrazioni. «Non ho fatto niente di particolare. Tutti vedevano e nessuno parlava».
NAPOLI — La prima cosa che il senatore Marcello Dell`Utri fece quando Giancarlo Galán divenne ministro dell`Agricoltura fu chiedergli di nominare suo consigliere Marino Massimo De Caro. Quella nomina, secondo la Procura di Napoli, fu il primo passo di De Caro verso la direzione della biblioteca dei Girolamini e la sua spoliazione. I retroscena del piano, che il procuratore Giovanni Colangelo ha definito «un atto premeditato organizzato e brutale di saccheggio», sono ricostruiti dal gip Francesca Ferri nell`ordinanza di custodia cautelare che ieri i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, coordinati dal colonnello Luigi Cortellessa e dal maggiore Antonio Coppola, hanno notificato a sei persone, già coinvolte nell`inchiesta e accusate ora di associazione a delinquere: Stephane Delsalle, Maurizio Bifolco, Luca Cableri, Stefano Ceccantoni, Giuseppe Solmi e don Sandro Marsano, ex conservatore della biblioteca, che ha ottenuto il beneficio dei domiciliari. Marcello Dell`Utri è indagato per concorso in peculato; ha restituito una parte dei libri (i più preziosi custoditi ai Girolamini) che De Caro gli aveva regalato. L`ordinanza rappresenta dunque la nuova svolta nell`inchiesta che lo scorso aprile portò al sequestro della struttura in seguito all`appello del professor Tomaso Montanari. Ma neppure Montanari, probabilmente, pur avendo compreso che il patrimonio dei Girolamini veniva saccheggiato, immaginava quanto gravi fossero i danni. Non solo i libri sono stati portati via a casse, nottetempo, e venduti soprattutto all`estero, ma sono anche stati rovinati per cancellare i timbri e gli altri segni che potessero denotarne la provenienza. Ha raccontato l`antiquario Filippo Rotundo che, del tutto estraneo all`inchiesta, ha riferito ai pm cosa accadde quando la casa d`aste tedesca Zíssfca & Schauer mise in vendita una parte dei volumi provenienti dalla biblioteca dei Girolamini: «Non appena ricevuto il catalogo, compresi che quel lotto si riferiva ad una collezione italiana, ma davvero le indicazioni al pubblico erano scarne... Non appena ammesso al viewing fui preso da raccapriccio, essendo evidente che si trattava non di una collezione, ma di un`intera sezione di una biblioteca smembrata. Tale impressione era confermata dalla circostanza che tutti o la gran parte di quei volumi erano sul contro piatto segnati da ex libris marchianamente contraffatti per simulare antiche appartenenze e perdipiù collocati in modo da coprire gli antichi e originali segni. Per dirla tutta, era evidente che quegli ex libris erano fotocopie di originali e che quel blocco proveniva dallo smembramento di una biblioteca l`identità della quale si voleva celare.
Albertus de Saxonia, Tractatus proportionum, Venetiis 1496;
Alighieri Dante, Il convivio, Firenze 1490;
Alighieri Dante, La divina commedia, Venetia 1497;
Ambrosius S., Epistola in traductione S. Ephrem — Sermones, Florentiae 1481;
Antoninus beatus, Liber confessionalis, Neapoli 1478;
Apollonius Rhodius, Argonautica cum scholis gr, Florentiae 1496;
Aquinus S. Thomas, Catena aurea, Venetiis 1493;
Arhetinus Franciscus, In Phalaridis tyranni agrigentini epistola, Tarvisii 1471;
Aristoteles, Opera, Venetia 1497;
Arnaldus de Villanova, Flos medicinae, S.I. 1480;
Beroaldos Philippus, De felicitate opusculum, Bononiae 1499