L`inchiesta Il senatore è indagato per peculato. Altri sei arresti

Girolamini, DelTUtri ammette e restituisce alcuni libri

Girolamini, antiquario sgomento: «Mi proposero libri scempiati»
Così cercarono di vendere i volumi all`asta
30 gennaio 2013 - Titti Beneduce
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Sei nuove ordinanze di custodia cautelare sono state notificate dai carabinieri nell`ambito dell`inchiesta sulla spoliazione della biblioteca dei Girolamini: la Procura ipotizza il reato di associazione per delinquere. Ð senatore del Pdl Marcello Dell`Utri è indagato per concorso in peculato: ha ammesso di avere ricevuto prezio si libri in dono da Marino Massimo De Caro, ex direttore della biblioteca, e ne ha restituito una parte. L`ex ministro galán, sentito dai pm, si è detto amareggiato per la scelta (suggerita da dell`Utri) di nominare De Caro proprio consigliere. Intanto per la prima volta parla della vicenda il bibliotecario Piergianni Berardi che, con la sorella Mariarosa, ha contribuito alla scoperta delle sottrazioni. «Non ho fatto niente di particolare. Tutti vedevano e nessuno parlava».

NAPOLI — La prima cosa che il senatore Marcello Dell`Utri fece quando Giancarlo Galán divenne ministro dell`Agricoltura fu chiedergli di nominare suo consigliere Marino Massimo De Caro. Quella nomina, secondo la Procura di Napoli, fu il primo passo di De Caro verso la direzione della biblioteca dei Girolamini e la sua spoliazione. I retroscena del piano, che il procuratore Giovanni Colangelo ha definito «un atto premeditato organizzato e brutale di saccheggio», sono ricostruiti dal gip Francesca Ferri nell`ordinanza di custodia cautelare che ieri i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, coordinati dal colonnello Luigi Cortellessa e dal maggiore Antonio Coppola, hanno notificato a sei persone, già coinvolte nell`inchiesta e accusate ora di associazione a delinquere: Stephane Delsalle, Maurizio Bifolco, Luca Cableri, Stefano Ceccantoni, Giuseppe Solmi e don Sandro Marsano, ex conservatore della biblioteca, che ha ottenuto il beneficio dei domiciliari. Marcello Dell`Utri è indagato per concorso in peculato; ha restituito una parte dei libri (i più preziosi custoditi ai Girolamini) che De Caro gli aveva regalato. L`ordinanza rappresenta dunque la nuova svolta nell`inchiesta che lo scorso aprile portò al sequestro della struttura in seguito all`appello del professor Tomaso Montanari. Ma neppure Montanari, probabilmente, pur avendo compreso che il patrimonio dei Girolamini veniva saccheggiato, immaginava quanto gravi fossero i danni. Non solo i libri sono stati portati via a casse, nottetempo, e venduti soprattutto all`estero, ma sono anche stati rovinati per cancellare i timbri e gli altri segni che potessero denotarne la provenienza. Ha raccontato l`antiquario Filippo Rotundo che, del tutto estraneo all`inchiesta, ha riferito ai pm cosa accadde quando la casa d`aste tedesca Zíssfca & Schauer mise in vendita una parte dei volumi provenienti dalla biblioteca dei Girolamini: «Non appena ricevuto il catalogo, compresi che quel lotto si riferiva ad una collezione italiana, ma davvero le indicazioni al pubblico erano scarne... Non appena ammesso al viewing fui preso da raccapriccio, essendo evidente che si trattava non di una collezione, ma di un`intera sezione di una biblioteca smembrata. Tale impressione era confermata dalla circostanza che tutti o la gran parte di quei volumi erano sul contro piatto segnati da ex libris marchianamente contraffatti per simulare antiche appartenenze e perdipiù collocati in modo da coprire gli antichi e originali segni. Per dirla tutta, era evidente che quegli ex libris erano fotocopie di originali e che quel blocco proveniva dallo smembramento di una biblioteca l`identità della quale si voleva celare.

Questi alcuni degli incunaboli trafugati dalla biblioteca dei Girolamini

Albertus de Saxonia, Tractatus proportionum, Venetiis 1496;
Alighieri Dante, Il convivio, Firenze 1490;
Alighieri Dante, La divina commedia, Venetia 1497;
Ambrosius S., Epistola in traductione S. Ephrem — Sermones, Florentiae 1481;
Antoninus beatus, Liber confessionalis, Neapoli 1478;
Apollonius Rhodius, Argonautica cum scholis gr, Florentiae 1496;
Aquinus S. Thomas, Catena aurea, Venetiis 1493;
Arhetinus Franciscus, In Phalaridis tyranni agrigentini epistola, Tarvisii 1471;
Aristoteles, Opera, Venetia 1497;
Arnaldus de Villanova, Flos medicinae, S.I. 1480;
Beroaldos Philippus, De felicitate opusculum, Bononiae 1499

Il raccapriccio era acuito dalle numerose cancellature, grossolanamente eseguite, su molti di quei volumi. La mia sgomenta impressione era condivisa da tutti gli altri antiquari più noti nel mondo presenti al viewing. Vi era anche Maurizio Bifolco, il quale, scanzonato come suo solito, persino rideva dinanzi a quello scempio. Tutti noi consigliammo di togliere quel lotto dall`asta ormai imminente». Anche Galán, col senno di poi, ha provato amarezza per l`accaduto e si è pentito di avere nominato De Caro proprio consigliere: ne ha parlato il 4 luglio scorso, quando il pool di pm che indagano sulla spoliazione della biblioteca (il procuratore aggiunto Giovanni Melillo e i sostituti Michele Fini, Ilaria Sasso del Verme e Antonella Serio) lo hanno sentito come persona informata dei fatti. «Ï clamore della vicenda oggetto delle indagini è per me ragione di amarezza personale profonda. Avverto tutta la responsabilità morale di aver eletto De Caro ad incarico così delicato. Ritengo di aver esercitato le funzioni pubbliche da me nel tempo rivestite con disciplina ed onore e perciò ritengo insultante il solo pensiero di poter vedere anche in futuro accostato ü mio nome ad una vicenda così grave e vergognosa. Devo tuttavia precisare che mai ho nutrito il benché minimo sospetto sul conto del mio consigliere fino a quando non ne sono state denunciate pubblicamente le gesta napoletane». Quanto a Dell`Utri, De Caro, in tutti gli interrogatori finora sostenuti, aveva sempre affermato che non fosse a conoscenza della provenienza dei libri che gli aveva donato. È stato lo stesso Dell`Utri ad ammettere la circostanza e a restituire alcuni oggetti. Ha fatto ritrovare nella Biblioteca di via Senato a Milano, da lui presieduta, la legatura cinquecentesca Canevari, nonché un`edizione de II Principe di Leon Battista Alberti, l`Artificium Perorandi di Giordano Bruno, il Clavis Artis Luilianae di Johann Heinrich Alsted. «Ï volume Utopia di Thomas More — scrivono i carabinieri — nella rara edizione del 1518, pure indicata nella memoria difensiva Dell`Utri come donato da De Caro e da considerarsi senz`altro proveniente dalla Girolamini, non veniva ritrovato, riferendo la direttrice del Fondo Antico della biblioteca di via Senato che si trovava nella personale disponibilità del senatore Dell`Utri, il quale avrebbe provveduto alla sua restituzione non appena reperito il bene, cosa che ad oggi non risulta ancora avvenuta».


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