Raid armato in pizzeria gambizzato il titolare
Punito per aver difeso i suoi clienti dalla scorribanda del «branco». Ferito ad una gamba con un colpo di pistola per aver reclamato il diritto di lavorare, nulla più che questo. Ma a Napoli, in questo inferno metropolitano senzaleggi ne rispetto per il prossimo - anche difendere il giusto può essere estremamente pericoloso.
La storia che segue è la cronaca di una notte di terrore in pieno centro. Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli, a pochi metri dall`Università Orientale, in quel ventre di Napoli capace di riservare incubi e brutte esperienze dietro a ogni angolo di strada o di vicolo: è qui che si è consumato il dramma. A fame le spese, il titolare di una pizzeria: ha allontanato dal locale un gruppo di ragazzi, quasi tutti minorenni, che stavano creando problemi dando fastidio alla clientela. Il «branco» si è dileguato. Sembrava dunque tutto passato, tutto finito. Invece il peggio doveva ancora arrivare.
Cronache dall`inferno metropolitano di Napoli. Dove può succedere anche questo: poco dopo il gruppo di balordi è infatti ritornato, iniziando con nuove provocazioni che alla fine scatenarono una lite e il titolare del locale viene ferito alla gamba da un colpo di arma da fuoco. E accaduto la scorsa notte a Napoli. Secondo quanto riferito dall`uomo alle forze dell`ordine la banda era composta da circa quattro-cinque persone. Due di esse, giovani di 30 e 31 anni, uno dei quali già noto alle forze di polizia, sono state identificate ma, fino alla tarda serata di ieri, erano ancora irreperibili. Una sorta di raid punitivo, dunque; questa la prima ipotesi, anche in virtù delle armi trovate sul posto dalla polizia dopo il ferimento: una pistola calibro 7,65, tré bossoli ma anche un manganello, due coltelli da cucina e un coltello multiuso. Per il titolare della pizzeria, ricoverato presso l`ospedale Loreto Mare per la frattura del femore causato dal proiettile, quaranta giorni di prognosi. Indagini ora a tutto campo per individuare quelli che definire balordi sarebbe una licenza poetica di troppo.
Solidarietà al pizzaiolo gambizzato a Napoli viene espressa da Gino Sorbillo, titolare dell`omonima pizzeria ai Tribunali che alcuni mesi fa andò in fumo per motivi tuttora poco chiari. «Esprimo tutta la mia solidarietà - dice - al titolare della pizzeria in Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli gambizzato l`altra notte solo per aver mandato via dal locale dei giovani che davano fastìdio. Il nostro mestiere sta diventando sempre più rischioso. Se questa versione dei fatti verta confermata dalle forze dell`ordine ci troveremmo di fronte alla conferma di una nuova spirale di violenza soprattutto nel nostro quartiere dove alcuni mesi fa andò a fuoco anche il mio locale per motivi ancora non chiari».
Molti gli attestati di solidarietà e le reazioni alla notìzia del raid e del ferimento. «È evidente che la città di Napoli - sostengono il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli e il capogruppo al Comune del Sole che Ride Carmine Attanasio - è da tempo in mano a gang pericolose di giovani. Dalla metropolitana alle strade, passando per i vicoli dei quartieri, piccole bande di teppisti e criminali lafanno da padroni spesso in modo indisturbato e addirittura "tollerati" dalle forze dell`ordine. Propriol`altra sera c`è stato l`ennesimo episodio di violenza e vandalismo nella stazione della metropolitana di Piscinola». «Chiediamo inoltre alla polizia ed ai carabinieri - concludono - di indagare su eventuali nessi tra questa ultima gambizzazione ed il rogo della pizzeria Sorbillo. Entrambi i locali infatti distano pochi metri l`uno dall`altro. Sarà pure una coincidenza ma riteniamo giusto che le autorità preposte facciano i dovuti approfondimenti».