L`ex direttore dell`antica Biblioteca a colloquio con i magistrati anche ieri: è detenuto da maggio per associazione per delinquere, peculato e ricettazione

Furti di libri ai Girolamini, terzo interrogatorio per De Caro

7 agosto 2012 - marees
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - E siamo a tre. Tre interrogatori resi nel giro dell`ultima settimana. Anche ieri mattina Massimo Marino De Caro è stato ascoltato dai magistrati della procura della Repubblica di Napoli nell`ambito dell`inchiesta sul furto di libri antichi dalla biblioteca dei Girolamini. De Caro era stato interrogato dai pubblici ministeri sia giovedì che venerdì, e ieri è tornato nuovamente a varcare la soglia del palazzo al centro direzionale che ospita gli uffici giudiziari. Gli interrogatori sono chiesti dalla procura (le indagini sono affidate al pool guidato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo) che punta ad approfondire alcuni aspetti emersi nel corso delle indagini sviluppate all`indomani dell`arresto di De Caro. L`ex direttore della Biblioteca dei Girolamini è detenuto in carcere dallo scorso 24 maggio per effetto di un`ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Francesca Ferri. In calce al provvedimento ci sono le accuse di associazione per delinquere, peculato e ricettazione. I pm ipotizzano in particolare la sparizione di circa 2200 testi, e in parte De Caro ha ammesso di aver sottratto i libri per poterli vendere. Già interrogato nei mesi scorsi, Massimo Marino De Caro - messo alla guida della Biblioteca dei Girolamini dall`allora ministro ai Beni Culturali Giancarlo Galán - aveva spiegato di aver venduto una parte dei libri sottratti all`antico complesso in via Duomo, di averne piazzati molti all`estero e di aver guadagno così tra i 35mila e i 40mila euro, aggiungendo che era sua intenzione utilizzare il denaro incassato per rimettere a nuovo la Biblioteca. Una tesi poco credibile per gli inquirenti, al pari della prima versione che De Caro aveva reso a maggio: disse che aveva spostato i libri dalla Biblioteca in alcuni depositi del Veronese, intestati a prestanome, per sottrarli alle tarme. Alcuni libri che De Caro ha "rubato" sono finiti, come egli stesso ha confermato, alla casa d`aste di Monaco di Baviera Zisska & Schauer dove gli investigatori fecero capolino mesi addietro riuscendo a bloccare un`asta ad oggetto 500 volumi, alcuni dei quali provenienti proprio dalla Biblioteca.
Le indagini, condotte dai carabinieri, sono state avviate dopo la denuncia su alcuni quotidiani del professor Tomaso Montanari, docente alla Federico II, e hanno ricevuto un contributo fondamentale da due bibliotecari dipendenti della struttura, i fratelli Mariarosa e Piergianni Berardi, che hanno "ripreso" le incursioni notturne di De Caro e dei suoi amici in Biblioteca e la loro con scatoloni, borsoni, valigie e carrelli "imbottiti" di libri. Le registrazioni "segrete" sono andate avanti sino al 16 aprile, quando il sistema è stato manomesso. I due bibliotecari avevano collegato l`impianto di video-sorveglianza sui computer delle rispettive abitazioni, finendo così con lo scoprire la sottrazione dei testi antichi. Nell`inchiesta è rimasta coinvolta anche Maria Grazia Cerone, collaboratrice del Senatore della Repubblica Marcello Dell`Utri, indagata a piede libero per il reato di partecipazione all`associazione per delinquere.

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