"Girolamini, niente associazione a delinquere"
IL TRIBUNALE del Riesame boccia l`accusa di associazione per delinquere ipotizzata dal giudice nei confronti dell`ex direttore della Biblioteca dei Girolamini Massimo Marino De Caro. L`indagato resta comunque in cella con l`accusa di peculato, mentre le indagini sul saccheggio della prestigiosa strutturadiviaDuomo, condotte dalpooldellaProcura coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, vanno avanti: sotto sequestro sono finiti negli ultimi giorni altri 119 volumi la cui provenienza dovrà adesso essere accertata dagli esperti. De Caro è in carcere dal 24 maggio scorso. I suoi legali, gli avvocati Ester Siracusa, Grazia Volo e Leo Mercurio, avevano presentato ricorso contro la seconda ordinanza cautelare emessa nei confronti dell`ex direttore e di altri indagati con l`ipotesi di associazione per delinquere. E il Tribunale della libertà, come già accaduto per una stretta collaboratrice di De Caro, la cittadina ucraina Vìktoriya Pavlovskiy, haannullatolamisuraritenendo che le condotte al centro dell`indagine vadano configurate come concorso nel peculato. Un punto afavore della difesa, che ora si prepara ai successivi sviluppi, mentre i pm Michele Fini e Antonella Serio valuteranno neiprossimi giorni se impugnare il provvedimento.
Intanto gli accertamenti proseguono. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio hanno individuato 39 testi che il 19 maggio scorso, durante la prima fase delle indagini, De Caro avrebbe fatto consegnare auna biblioteca di Milanodaunapersona di sua fiducia. Altri 80 libri sono recuperati seguendo le tracce di un altro intermediario. In attesa delle verifiche sull`origine dell`ultimo materiale sequestrato, restano 2200 i volumi ritenuti dagli inquirenti riconducibili alla Biblioteca dei Girolamini e da questa sottratti allo scopo di essere rivenduti anche all`estero. Negli interrogatori successivi all`arresto, De Caro ha fornito alcune ammissioni, confermando di averpreso alcuni libri e anche di averli venduti. «Malihoportativiaper farli restaurare e proteggerli dalle tarme», ha sostenuto, aggiungendo di aver ceduto i testi allo scopo di «utilizzare quei soldi per riqualificare la Biblioteca, anche perché ho affrontato tantespese ditascamia». Una versione che non convince la Procura che presto interrogherà nuovamente l`exdirettore della Biblioteca, forse già agli inizi della prossima settimana. Il nuovo interrogatorio potrebbe arricchire di nuovi elementi un`indagine che per la prima volta ha acceso i riflettori su un mondo fino ad oggi inesplorato e lascia intravedere scenari ancora imprevedibili: gli inquirenti non escludono di poter ascoltare come teste in futuro il senatore del Pdl Marcello Dell`Utri: il parlamentare risulta coinvolto insieme a De Caro in una diversa indagine della Procura di Firenze, e la sua segretaria è stata perquisita nell`ambito dell`inchiesta sui Girolamini. Inoltre, all`attenzionedeimagistrati napoletani stanno arrivando in questi giorni segnalazioni da diverse biblioteche d`Italia e da altri uffici giudiziari, interessati a verificare se, tra il materiale recuperato, possano ritrovarsi testi spariti da altre strutture.