Girolamini, i libri usati per corrompere
Ogni libro ha un valore che può sfiorare anche il milione di euro. Una illustrazione a mano di Petrarca o una raccolta di Boccaccio può sul mercato non avere neanche un prezzo stimabile e raggiungere un valore inimmaginabile. Per questo, secondo gli investigatori e gli inquirenti che hanno seguito passo dopo passo tutte le indagini culminate con l`emissione dell`ordinanza di custodia cautelare a carico del direttore della storica biblioteca dei Girolamini, Massimo De Caro, i libri trafugati dalla biblioteca potrebbero essere usati addirittura come mezzi di corruzione. Ovviamente occorre trovare dall`altra parte un "palato" raffinato e che apprezzi il "dono". Per questo adesso si indaga su più fronti. Due giorni fa, nel corso dell`interrogatorio di garanzia, De Caro ha raccontato ai magistrati - pm e gip - che è pronto a collaborare con la giustizia e a raccontare quanto conosce. Non ha fatto riferimento ai canali di riciclaggio che però paiano portare tutti verso il nord Europa con un passaggio all`Europa dell`Est. Sarà comunque difficilissimo ritrovare i libri che sono stati trafugati, a parte i circa 300 che sono stati ritrovati in un deposito veronese. Quando infatti arrivato alle case d`asta private i volumi trafugati vengono subito battuti e persi per sempre. Ecco perché si spera che dalla confessione di De Caro possa arrivare una svolta decisiva all`intera indagine.
Una indagine che ha fatto scalpore quella culminata con arresti due giorni fa. Volumi di inestimabile valore: la biblioteca dei Girolamini è un patrimonio non solo nazionale ma Europeo. Ma il saccheggio operato per anni ha portato ad una perdita neanche possibile da ipotizzare: al di la di ogni immaginazione possibile. Una «struttura parallela» che entrava nella biblioteca dei Girolamini di notte e ne saccheggiava gli scaffali, portando via i preziosi volumi in scatoloni, valigie e borse: l`hanno smantellata questa mattina i carabinieri della tutela patrimonio culturale, che hanno arrestato cinque persone. Tra loro c`è il contestatissimo direttore della struttura, Marino Massimo De Caro, per ottenere la rimozione del quale migliaia di intellettuali avevano firmato una petizione. In carcere sono finiti anche tré suoi collaboratori stranieri e un ricettatore veronese, Mirko Camuri, insegnante di ballo coinvolto in numerosi compravendite sospette di libri antichi.
Numerose le perquisizioni disposte dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dai sostituti Michele Fini e Antonella Serio; tra i destinatari dei decreti figurano anche don Sandro Marsano, conservatore della biblioteca, e Maria Grazia Cerone, collaboratrice del senatore del Pdl Marcello Dell`Utri; sia Marsano sia Cerone sono indagati. Nei prossimi giorni però potrebbero esserci svolte importante e clamorosi a partire dagli interrogatori investigativi che lo stesso De Caro ha chiesto di sostenere. Spera anche di ottenere una misura custodíale meno afflittiva: adesso è a Poggioreale.