Furto di libri antichi, arrestato il direttore della Girolamini
Sono finiti in galera in cinque, ieri, per aver saccheggiato la preziosa biblioteca dei Girolamini di Napoli. A cominciare dal direttore, Massimo Marino De Caro, che si era dimesso il 19 aprile dopo che i carabinieri avevano messo i sigilli all`antico complesso partenopeo e perquisito la sua abitazione di Verona. In manette anche Viktoriya Paviovskiy, gli argentini Eloy Alejandro Cabello e Paola Lorena Weigandt, Mirko Camuri. Quest`ultimo, ufficialmente maestro di ballo, secondo gli investigatori ricettava i manoscritti, in caso di indagini spostava la refurtiva da un deposito all`altro, gli ordini gli arrivavano da De Caro via sms. Accertamenti in corso nei confronti di un altro argentino, Cesar Abel Cabello, indagati anche il conservatore padre Sandro Marsano (dell`ordine religioso di San Filippo Neri, a cui la biblioteca è affidata) e la collaboratrice di Marcello Dell`Uni, Maria Grazia Cerone. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al peculato continuato e aggravato, il risultato è un danno irrimediabile. Sono 257 i volumi con timbro della biblioteca sequestrati la scorsa settimana in un deposito del veronese, come i nove volumi in pergamena delle Antichità di Ercoìano del 1757 o un Matthaeti de Aßictis edito a Venezia nel 1562. La perquisizione all`abitazione di De Caro aveva portato al sequestrato di 237 volumi antichi. Grazie a un custode, quattro giorni fa la scoperta di 8 stanze al quarto piano del complesso monumentale: dietro la porta chiusa a chiave sale pieni di volumi sottratti al patrimonio dei Girolamini e altro materiale documentale, da cui gli inquirenti sperano di risalire alla rete intemazionale. Circa 500 tomi, in procinto di essere venduti illegalmente in una casa d`asta di Monaco di Baviera, sono stati intercettati ieri dall`Interpol tedesca, altri sono stati sequestrati in diverse zone del territorio italiano, un quarto provenivano da Napoli. Ma a fornire prove sono stati soprattutto i bibliotecari Mariarosa e Piergianni Berardi: i due hanno modificato il sistema di sorveglianza in modo che le immagini dalle telecamere finissero nei loro computer personali (il conservatore aveva ordinato di disattivare gli impiantì) per consegnarle poi alla procura. Nei filmati si vedono gli arrestati entrare nella struttura di notte portando fuori scatoloni, borse e valigie. I Berardi non si fidavano di De Caro: appena arrivato a giugno 2011, aveva disposto un`imponente movimentazione di libri «con conseguente smembramento dei fondi e nuova collocazione - scrivono i pm, coordinanti da Giovanni Melillo - Poiché delle movimentazioni non veniva effettuata alcuna registrazione, ne veniva annotata la nuova collocazione, vi era l`impossibilità pratica di rintracciare i libri».
Ma cosa lega un gruppo di argentini, l`ex direttore e Dell`Utri? De Caro viene nominato su proposta dell`ordine religioso, ratificato dall`allora ministro Galán, che gli da anche l`incarico di consulente al Mibac. Non ha titoli ne laurea, è proprietario di una libreria antiquaria a Buenos Aires e una a Verona, console onorario in Congo, coinvolto in una inchiesta su furti alla biblioteca Nazionale di Madrid e alla biblioteca di Saragozza, nel 2007 viene accusato di ricettazione per l`acquisto di libri antichi in Svizzera. Amico di Dell`Uni, vicepresidente esecutivo dal 2007 al 2010 di Avelar energia, gruppo Renova dell`oligarca russo Victor Vekselberg, la settimana scorsa è finito nei guai proprio con il senatore Pdl: la procura di Firenze sospetta che 400mila euro pagati da De Caro a Dell`Uni non siano il saldo per un incunabolo ma una tangente per un affare della Renova, andato in porto grazie ai buoni uffici del senatore amante dei libri antichi.