Discariche fuorilegge, l'Ue «processa» l'Italia
BRUXELLES. Mentre l'Europarlamento ieri tornava a discutere dell'emergenza rifiuti in Campania, l'Italia è finita nuovamente nel mirino del commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, per laviolazione delle norme europee sulle discariche. La Commissione europea ha inviato una lettera di «messa in mora», primo passo della procedura di infrazione comunitaria, per almeno 102 discariche presenti in 14 regioni italiane, che dovevano essere chiuse o messe a norma entro il luglio del 2009. La Campania è nel pacchetto di regioni oggetto della procedura di infrazione, anche se i servizi di Potocnick - contattati dal Mattino - non hanno voluto indicare quali discariche siano sotto accusa. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Umbria completano l'elenco delle regioni che non si sono adeguate agli standard europei. L'Italia è accusata di aver violato l'articolo 14 della direttiva del 1999 sulle discariche. All'epoca, gli stati membri si erano impegnati a prendere delle misure per assicurare che le «discariche esistenti» non avrebbero continuato ad operare dopo il 16luglio 2009, se non conformi alla direttiva europea. Nel settembre dello stesso anno, l'esecutivo comunitario aveva constatato che almeno 187 «discariche esistenti» al momento della trasposizione della direttiva del 1999 erano ancora operative, senza essere state adeguate alla regolamentazione Ue. Alla fine, dopo uno scambio di informazioni con il governo e le regioni, è emerso che sono presenti almeno 102 «discariche esistenti», di cui 3 di rifiuti pericolosi, che andrebbero chiuse o dovrebbero essere messe a norma. «Siamo solo all'inizio della procedura», ha spiegato un portavoce della Commissione. L'Italia ha due mesi per dare chiarimenti e conformarsi, altrimenti la Commissione invierà un «parere motivato», anticamera di un deferimento alla Corte europea di giustizia. L'Italia è già stata condannata nel 2010 dai giudici di Lussemburgo per la crisi rifiuti in Campania, che ieri è stato oggetto di un dibattito alla commissione petizioni dell'Europarlamento. Dopo l'adozione del nuovo piano regionale in gennaio, Potocnik ha sospeso la richiesta di un'ammenda. Ma il commissario all'Ambiente è pronto a deferire nuovamente l'Italia alla Corte se il piano non sarà implementato secondo i tempi previsti. La nuova procedura di infrazione sulle discariche «dimostra come purtroppo l'emergenza ambientale sui rifiuti non è un problema solo napoletano», ha detto il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. Sulla stessa linea, Erminia Mazzoni, presidente della commissione petizioni all'Europarlamento: «Il tema non è più solo meridionale o campano, ma nazionale. Molte regioni sono al Nord o al Centro». Per Mazzoni, «forse c'è qualcosa che non va nella normativa europea», perché una maggioranza dei paesi Ue non è in regola con la direttiva discariche. Secondo il ministro per l'Ambiente, Corrado Clini, la nuova procedura «è uno stimolo a uscire fuori da una situazione che in alcune regioni italiane è caratterizzata dal fatto che le scelte importanti siano state rinviate». Le discariche non sono «una soluzione per la gestione dei rifiuti. L'infrazione è quindi uno stimolo ad aumentare la raccolta differenziata e la quota di recupero energetico dai rifiuti», ha detto Clini.