Il caso Romano: non è sindaco a Pozzuoli La protesta Duemila in corteo ieri sera contro la discarica

Discarica al Castagnaro, sale la tensione de Magistris-Regione

28 febbraio 2012 - Angelo Lomonaco
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Si riaccende improvvisamente la polemica sui rifiuti, o meglio sugli impianti di smaltimento. Mentre gli ecologisti sfilavano ancora contro l'ipotesi del commissario Vardè di aprire una discarica nell'area del Castagnaro, vicina a Quarto ma nel territorio di Pozzuoli, ha preso posizione con loro il Consiglio comunale di Napoli, che ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, presentato dalla vicepresidente Elena Coccia, che chiede la revoca dell'atto del commissario. Allo stesso modo, il sindaco de Magistris ha visitato la zona e ha poi spiegato su Facebook: «L'ho fatto perché c'è in ballo il destino di una zona adiacente alla città di Napoli, vicina a quelle aree come Pianura, Chiaiano, Marano e Mugnano che nel passato hanno già pagato un prezzo ambientale salatissimo. Mi auguro che la Regione e la Provincia si convincano della necessità di pone uno stop a questo progetto ingiusto e inutile e che si riveda il piano di Vardè. La strada da percorrere per uscire dall'emergenza in modo definitivo è infatti quella della differenziata e del compostaggio». Solo apparentemente il linea con la posizione del sindaco sono le parole pronunciate, sempre ieri, dal ministro Clini a Trieste. «In Italia ci sono troppe discariche», ha detto. «La procedura di infrazione europea — ha aggiunto — è uno stimolo a uscire fuori da una situazione, aumentando e rafforzando la raccolta differenziata e aumentando la quota di recupero energetico dai rifiuti». E cioè ricorrendo ai termovalorizzatori, dei quali però il Comune di Napoli non vuole sentir parlare. Sulla posizione di de Magistris grande è la perplessità della Regione. «Ma ora è anche sindaco di Pozzuoli?», ironizza l'assessore Romano. Che puntualizza: «Quelle di cui si parla non sono sversatoi di tal quale, ma impianti a norma nei quali dovrà finire la frazione organica trattata negli Stir e stabilizzata secondo la normativa europea. Al Castagnaro l'idea è di ricomporre la cava con materiale inertizzato, cioè di riempirla e poi chiuderla. Del resto, l'impianto di Chiaiano è ormai fermo e quello di Terzigno lo sarà presto. E non possiamo continuare a mandare fuori regione grandi quantità dei nostri rifiuti».

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