La Lega vota contro il decreto ambientale che toglie il veto alle Regioni

La Padania si ribella: non smaltirà la scandalosa monnezza di Napoli

Vallardi: «Il Nord non ha intenzione di ricevere e di pagare ancora per una cattiva gestione»
Valli: «Quella campana non può essere chiamata emegenza visto che dura da vent'anni. Il Lazio adesso ha la smania di costruire discariche, perfino in zone archeologiche»
24 febbraio 2012 - Iva Garibaldi Ronca
Fonte: La Padania

Colpo di mano di Governo e maggioranza sulla gestione dei rifiuti delle regioni poco virtuose. Proprio così: Campania e Lazio, ma anche tutte quelle che non sono in grado di smaltirsi da sole i rifiuti, se avranno il via libera della Conferenza Stato Regioni potranno esportare la loro monnezza in Veneto o in Lombardia senza che le dirette interessate potranno opporsi. La novità è contenuta nel decreto ambientale approvato ieri dal Senato con il deciso voto contrario della Lega. Il provvedimento, che scade il 25 mazzo, passa oraall'esame della Camera. «La Lega Nord non permetterà che i rifiuti di Napoli vengano smaltiti - ha detto Gianpaolo Vallardi - nei nostri impianti al Nord. Il nostro emendamento chiedeva chiaramente che lo smaltimento dei rifiuti campani in altre Regioni potesse avvenire solo previa intesa con la Regione interessata. E' stato respinto. Ma noi non ci fermiamo qui».
L'esponente leghista parla chiaro: «Da vent'anni si parla dell'emergenza dei rifiuti campani. Ora basta. Davvero. Le Regioni del Nord non hanno alcuna intenzione di ricevere e di pagare ancora per una cattiva gestione e adesso per smaltire i rifiuti campani. I cittadini campani. se governati bene, sono in grado di smaltirsi i propri rifiuti. Salerno ne è la prova. Qui lo smaltimento funziona alla per-fezione. E allora, «cari amministratori campani, cam De Magistris, caro Caldoro, meno tempo a fare dichiarazioni sui giornali e più tempo a gestire meglio la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti. Vengano a imparare al Nord. Gli insegniamo gratis. Siamo stanchi di Caldoro che, invece di vergognarsi di camminare ogni giorno in mezzo ai rifiuti, passa il suo tempo pensando a come utilizzare, o meglio a come fregare. i soldi dei cittadini del Nord che non possono spendere per ivincoli del Patto di stabilità. Noi gli regaliamo almassimo possiamo un paio di guanti. una scopa e qualche cassonetto. Lui ci metta la buona volontà e faccia il resto. Ma il provvedimento, che tratta anche altre questioni come quella dell'utilizzo dei sacchetti biodegradabili, un aspetto positivo ce l'ha: «Grazie al nostro intervento - spiega Va-lardi - siamo riusciti a esonerare gli agricoltori dall'obbligo del Sistri, il sistema di smaltimento dei rifiuti pericolosi'. Armando Valli, da parte sua, rincara la dose sulla questione dello smaltimento a Napoli: «Non vogliamo sentir parlare di emergenza, perché se il problema dura da quasi vent'annl vuol dire che nella classe dirigente locale incapacità e irresponsabilità croniche.
«È ora di dire basta allo spreco di soldi pubblici - ha affermato Valli - ma semmai prevedere l'innalzamento delle tasse a livello locale così i cittadini capiranno se i soldi delle loro tasse vengono spesi bene per risolvere i problemi oppure vengono sprecati. buttati alla criminalità: d'altronde questo è anche lo spirito del federalismo fiscale: non pagherà più pantalone. Voglio ricordare che ogni anno la spesa media in Campania per il settore rifiuti è di 780 milioni. Numeri che gridano vendetta, come pure il fatto che solo 29 milioni all'anno vengono usati per gli investimenti». Da soli questi due dati dimostrano la ragione della crisi dal momento che la Campania, come anche in questo momento in Lazio, «spendono di più per gli stipendi che per gli interventi nel settore. Infine parlando degli altri Paesi europei. Valli ha concluso: «Ci sono esempi di gestione virtuosa in Padania migliori della Germania, ma con il problema di Napoli. una vera indecenza anche agli occhi del mondo, passiamo come un Paese da terzo mondo».

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