L'EX MANAGER ROSSI CHIEDE MAXIRIMBORSO, UNO DEGLI EX DIPENDENTI SI È GIÀ SUICIDATO. IL PDCI: INTERVENIRE

In 25 denunciano l'Asla: così ci hanno messi fuori

22 febbraio 2012
Fonte: Giornale di Napoli

Ventiquattro lavoratori dell'Asia (ex dipendenti della Ecologia Saba Srl) senza lavoro. Ventiquattro, perché uno di loro, Vincenzo Fabbrocino, 51 anni, si è suicidato l'anno scorso. Da mesi sono accampati davanti a Palazzo San Giacomo, da mesi attendono una risposta dall'Amministra-zione comunale e da due mesi non hanno più neanche la cassa integrazione. A loro erano state date parecchie rassicurazioni sull'assorbimento nella partecipata del Comune, erano inseriti nel pacchetto delle assunzioni bloccato dall'ex presidente della Partecipata, Raphael Rossi (nella foto), anche se le perplessità del giovane manager riguardavano solo i dipendenti dell'ex consorzio di bacino. Il calvario di questi 24 lavoratori comincia il 4 marzo del 2010, quando alla loro società, che per l'Asia si occupava dello spazzamento meccanizzato, ha dalla Prefettura un'interdittiva antimafia. I 1.500 dipendenti circa dell'azienda vengono integrati nei vari Comuni nella società che subentrano in appalti e subappalti. Solo nella città di Napoli questo non succede. L'Igiene Urbana Srl non assorbe gli ex dipendenti Saba, anche grazie ad accordi sindacali molto discutibili. Adesso i lavoratori hanno fatto ricorso al Tribunale del Lavoro per vedere rispettati i proprio diritti e il rispetto della norma sul passaggio di cantiere. Ma i tribunali sono troppo lenti per padri di famiglia che devono portare a casa il companatico. La segreteria Pdci di Napoli esprime «solidarietà ai lavoratori ex Saba. Al tal fine sollecita l'Amministrazione comunale di Napoli ad affrontare e sostenere la vertenza in questione». Pertanto, la segreteria provinciale Pdci chiede «un incontro urgentissimo con il sindaco e gli assessori competenti al fine della risoluzione della problematica esposta che a tutt'oggi ha manifestato il reiterarsi di violazioni di norma a tutela dei diritti dei lavoratori». Intanto, l'Asia dovrà certamente pagare i 165mila euro che Raphael Rossi chiede per l'interruzione del mandato che scadeva nel 2014, perché così prevedeva il suo contratto. Un paradosso, una beffa per i lavoratori la cui assunzione è stata bloccata proprio da Rossi.

Powered by PhPeace 2.6.4