Assedio alla Regione, la protesta continua
UN PALAZZO imballato e impacchettato. Scotch al portone principale della Regione in via Santa Lucia, scotch all'ingresso laterale nell'area pedonalizzata. L'assedio alla Regione continua. Mercoledì a tarda sera la celere aveva smantellato il gazebo allestito dai movimenti impedendo l'esibizione in strada a Luca Persico, alias Zulù dei 99 Posse, che ha reagito in diretta: «Volevate zittirci alzando barricate, ma ci troverete sempre dalla parte giusta di quelli che provano ad abbatterle». Un messaggio raccolto. Ieri mattina disoccupati, Cobas e precari Bros sono ritornati con un blitz simbolico che ha sorpreso le forze dell'ordine ancora massicciamente schierate a difesa della cosiddetta zona rossa rispolverata per l'occasione dalla questura. Una Regione impacchettata con nastro stradale e arredata con cartelli con le scritte "Palazzo chiuso alla democrazia", "Palazzo inutile", "Beni comuni", "Questi fantasmi", "Lotta alla precarietà", "Sanità pubblica". Un blitz che ha sorpreso e innervosito la celere intervenuta con decisione a colpi di manganello. Una precaria Bros, colpita allo stomaco, è stata trasportataconun'ambulanza in ospedale e nel pomeriggio la polizia è nuovamente intervenuta per smontare una tenda. Non è stata smontata invece la protesta, cominciata massicciamente mercoledì, che prosegue oggi con un presidio e domani con un corteo che partirà da Montesanto per dirigersi ancora verso via Santa Lucia. Sotto accusa il piano regionale rifiuti ch e prevede nuove discariche, il piano sanitario e i tagli ai trasporti. Una protesta a cui stanno partecipando in questi giorni anche artisti e scrittori tra i quali Erri De Luca. Disoccupati, precari e movimenti chiedono un incontro con il presidente della Regione Stefano Caldoro. Chiedono di allargare i tavoli ristretti a Cgil, Cisl e Uil ma negli ultimi due giorni Caldoro era a Roma e, dunque, ci riproveranno stamattina. «L'assedio continua — denuncia in un documento la Rete campana per l'opposizione sociale—così come le ipocrisie e le contraddizioni della Regione dopo le critiche unanimi alla zona rossa e alla chiusura verso i movimenti sociali. L'assessore al Lavoro Severino Nappi dal suo sito ha rivendicato l'apertura al dialogo e alla democraticità ma di questa apertura, tra la gente normale, non ne vediamo traccia».