Rifiuti, si sverna a via Brecce per altri 10 mesi
«Siamo in una fase delicata, serve gioco di squadra». Raffaele Del Giudice (nella foto), da gennaio presidente di Asia, ha le idee ben chiare. Il terreno di gioco è l'asset della municipalizzata dell'igiene urbana, la squadra quella composta dai nuovi vertici aziendali e dagli assessori della giunta arancione, con i quali «la sinergia è forte». «Questa amministrazione e questo management - dice Del Giudice, ieri ascoltato, per la prima volta, dalla commissione Ambiente presieduta da Carmine Attanasio - hanno deciso di far diventare Asìa pubblica al 100%, senza più privati. Noi proseguiremo su questa strada, anche se qualche giornale ha scritto delle cose che ci hanno potenzialmente offeso, e non solo come azienda, era necessario liberarsi della traccia dei privati. Non c'è profitto che tenga sui beni comuni e l'ambiente è uno di questi». Il passo decisivo arriverà, quindi, la prossima settimana, con l'internalizzazione di una grossa fetta dei dipendenti Lavajet (circa 200 addetti), la società di Savona che gestisce in subappalto per il Comune di Napoli lo spazzamento.
«Al di là della buona operatività di alcuni privati - sottolinea Del Giudice -, finalmente potremo gestire la totalità dei servizi sulla città di Napoli. Lavajet è uno degli ultimi lotti rimasti da internalizzare e numericamente tra i più consistenti ed importanti, perché impiegato in una zona centrale della città. La società era in difficoltà, per questo è stata costretta a rescindere il rapporto lavorativo, e noi ci siamo trovati a dover imprimere un'accelerata al processo».
Un percorso iniziato nel 1999: 1019 operai di ditte in subappalto internalizzati a scaglioni in Asia, andati a rimpolpare un organico progressivamente ridotto nel corso del tempo. «Dal 2006 al 2012 - spiega Del Giudice - i dipendenti di Asìa sono scesi da 2.939 unità a 2.401». Meno uomini e sempre più vecchi. «Non abbiamo mai potuto scegliere sul mercato - prosegue il presidente - il reclutamento della forza lavoro è avvenuto, in questi anni, tramite macrofamiglie: dal consorzio di bacino agli ex lsu, che avevano già una certa età». I nuovi assunti andranno a rinfoltire le schiere degli addetti allo spazzamento. Tra i 400 ed i 600, attualmente. Cifre che oscillano a seconda dei turni e delle esigenze aziendali - molti sono presi "in prestito" nei momenti i bisogno come autisti per gli auto-compattatori. Con forze fresche e nuovi mezzi, come i camion a cabina ribassata, Asìa si accinge ad affrontare la sfida della raccolta differenziata per il 2012. «Entro marzo - assicura Del Giudice - porteremo il porta a porta ad Agnano, estendendolo ad altri 6834 abitanti. Attualmente ne copriamo 250mila, l'obiettivo è di raddoppiarli entro fine anno». In arrivo anche due nuove isole ecologiche: «gli assessorati Ambiente ed Urbanistica stanno attrezzando le gare per viale della Resistenza e via Ponte della Maddalena. Per le altre la situazione è più complessa. Abbiamo diviso le aree in semplificate e strutturate. In alcuni casi sarà preliminare un'opera di bonifica, in altri alcune gare si sono arenate e le ditte non sono più in grado di rivedere il capitolato». Intanto, il sindaco De Magistris lunedì ha firmato un'ordinanza sindacale che proroga di altri 10 mesi l'utilizzo del sito di stoccaggio provvisorio di via Nuova delle Brecce per lo smaltimento dei rifiuti. Un provvedimento che Del Giudice ritiene «fondamentale», ma che è anche il segno di come l'emergenza sia ben lungi dall'essere superata. Infine, Asia ha in studio un progetto di recupero crediti dalla Regione e dalla Provincia: 8 milioni di euro dalla prima, per la raccolta differenziata; 6 milioni dalla seconda per la gestione dello stir di Tufino e di Cava Sari. Un bel gruzzolo che verrebbe in soccorso alle casse sgangherate della società, che costa 174 milioni di euro l'anno, dei quali solo 43 se ne vanno in consumi, acquisti e manutenzioni.