I rifiuti, la polemica

Beffa discariche niente rimborsi per le bonifiche

Decadute le ordinanze del commissariato la Regione «salva» solo i comuni degli Stir
5 febbraio 2012 - Enrico Ferrigno
Fonte: Il Mattino

Nessun ristoro ambientale è stato previsto per Acerra e per i comuni campani che ospitano discariche e siti di stoccaggio per le ecoballe. A comunicarlo è stato il sottosegretario all'Ambiente Tullio Fanelli in risposta a un'interpellanza presentata nei giorni scorsi da trenta parlamentari del Pd. Con la fine dell'emergenza rifiuti sono decadute le vecchie ordinanze adottate dal commissariato straordinario che prevedevano rimborsi peri comuni sede di inceneritori e discariche. Si tratta di centinaia di milioni che le società a cui sono stati affidati gli impianti di smaltimento quest'anno non verseranno agli enti locali. «Terminato lo stato di emergenza sono decadute le ordinanze di protezione civile e pertanto manca il presupposto giuridico in base al quale procedere al calcolo delle quote e successivamente al riconoscimento del ristoro ambientale», ha spiegato a Montecitorio il sottosegretarlo Tullio Fanelli. A determinare il mancato pagamento del ristoro ci sarebbe una legge regionale del 2007 che ne prevede l'erogazione solo per i comuni sede di impianti di trattamento dei rifiuti. Una «svista» che di fatto esclude dall'erogazione delle royalties gli impianti di smaltimento (le discariche e i siti di stoccaggio) e quelli di recupero dei rifiuti (inceneritori), così come ha chiarito la Corte dei Conti.
Insomma dalla scure dei tagli dovrebbero salvarsi solo i sette comuni sede degli Stir (Avellino, Tufino, Casalduni, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere e Caivano). Per gli altri 30 enti locali se la Regione non provvederà a correggere il provvedimento non sarà previsto alcun ristoro a partire dal 2012. Non solo. L'unità tecnica ammnistrativa (la task force governativa incaricata di chiudere finanziariamente l'emergenza rifiuti) per Acerra ha calcolato un ristoro ambientale di oltre 7 milioni e centomila euro relativamente al quantitativo di rifiuti bruciato nell'inceneritore dal marzo 2009 al dicembre dell'anno scorso. Ma questa somma non giungerà mai nelle casse comunali. Secondo i calcoli effettuati dalla struttura governativa l'ente locale ha un debito di circa 8 milioni e 300mila euro peri rifiuti smaltiti dal 2005 al 2009 negli ex Cdr. Insomma, il Comune dovrà versare oltre un milione di euro nelle casse dell'ex commissariato per l'emergenza rifiuti.
Un provvedimento che non mancherà di alimentare le polemiche: Acerra ha già diffidato il governo a versare circa 9 milioni di euro di ristoro ambientale per gli anni che vanno dal 2005 al 2009. Somme che erano state accantonate dall'ex commissariato, ma che poi sono state utilizzate per l'emergenza rifiuti. E il pagamento per lo smaltimento dell'immondizia arretrata riguarderà ovviamente tutti i comuni campani che nei prossime settimane si vedranno recapitare ingiunzioni di pagamento a sei zeri.

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