Rifiuti, spunta l'ipotesi della doppia Procura

Il decreto Berlusconi al vaglio del Palazzo dei Marescialli. Le accuse di illegittimità costituzionale
9 giugno 2008 - Leandro del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Mediazione tra il governo e i 75 pm napoletani. È la linea che il plenum del Csm è pronto ad assumere stamattina nel corso della seduta straordinaria dedicata al caso Napoli. A Palazzo dei Marescialli, il plenum (coordinato dal vicepresidente Nicola Mancino) dovrà esprimersi sul decreto governativo che istituisce una Procura regionale competente per l’emergenza rifiuti e un tribunale speciale. Ma anche sulle deroghe alle norme comunitarie concesse alla Campania in materia ambientale, che consentirebbero di sversare sul territorio regionale con modalità non consentite in altre regioni. Sempre questa mattina, si gioca un’altra partita decisiva per l’esito dell’inchiesta che ha condotto agli arresti domiciliari 25 persone, tra cui alcuni subcommissari di governo e manager della Fibe. In mattinata, il procuratore Giovandomenico Lepore e l’aggiunto Aldo De Chiara (coordinatore del pool reati ambientali) valuteranno l’opportunità di reiterare la richiesta di arresti per tutti e venticinque gli indagati. Altro snodo cruciale riguarda invece la richiesta di scarcerazione presentata da Marta Di Gennaro, numero due della protezione civile, da quindici giorni ai domiciliari. Difesa dal penalista Efisio Figus Diaz, la vice di Guido Bertolaso chiede la revoca dei domiciliari in due sedi: al gip Rosanna Saraceno (al termine di un interrogatorio lungo nove ore), e al Riesame che si esprimerà domani mattina. A presiedere il tribunale del Riesame sarà il giudice Nicola Quatrano, ex pm della tangentopoli napoletana, da anni in prima linea nella difesa dei diritti delle popolazioni del terzo mondo, recentemente fotografato a Chiaiano come osservatore dello scenario destinato ad ospitare la discarica di governo. La doppia Procura. L’accusa sollevata da 75 pm napoletani è di illegittimità costituzionale. Un caso su cui potrebbe prevalere la linea della mediazione. Il plenum potrebbe puntare a una doppia Procura distrettuale, sulla falsariga di quanto avviene per i reati anticamorra, che assegnerebbe a Napoli e a Salerno la competenza in materia di rifiuti e reati ambientali. Audizione di Alemi. Oggi pomeriggio, è ancora il Csm ad occuparsi di Napoli. La settima commissione ascolterà infatti il presidente del Tribunale Carlo Alemi. In questo caso, la questione da sciogliere è legata all’interpretazione del presidente Alemi nella definizione di dieci collegi di giudici in campo ambientale. Com’è noto, Alemi ha deciso di utilizzare i gip per dare vita ai dieci collegi in materia ambientale. Una decisione che ha sollevato un’immediata eccezione di incompatibilità da parte del primo collegio di giudici, con tanto di documento indirizzato al Csm da 33 dei 41 magistrati dell’ufficio gip. I giudici per le indagini preliminari sostengono che Alemi avrebbe dovuto usare le sezioni di Tribunale (già in funzione collegiale) per valutare le richieste della superprocura. Carenze di organico. Vicende da sbrogliare, mentre a Napoli si lavora per fare chiarezza sulle centinaia di fascicoli in arrivo dalle undici Procure campane. Vicende che spingono questo pomeriggio il presidente Alemi a ricordare carenze e vuoti di organico del Palazzo di giustizia napoletano. Alemi oggi ripeterà la sua linea. La decisione di utilizzare i gip, anziché le sezioni del Tribunale, nasce dalla attitudine dei gip ad analizzare le richieste cautelari della Procura e dai flussi che pesano maggiormente sulle sezioni del Tribunale. Un’occasione che consentirà al presidente Alemi di chiedere immediati innesti di giudici e personale amministrativo, per coprire vuoti di organico segnalati in modo ricorrente a Csm e ministero.

 

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