La manifestazione L'attacco: subito la revoca dei poteri al commissario Vardè La Chiesa appoggia la protesta

Quarto, la rivolta dei cinquemila: nessuna discarica sulle nostre terre

Il leader ambientalista Rossi vittima di un attentato: hanno provato a fermarci ma noi non ci arrenderemo all'arrivo di altri veleni
Il sindaco di Napoli De Magistris invia messaggio su Facebook: quella zona ha già pagato un prezzo alto in termini di devastazione
5 febbraio 2012 - Luigi Ciccarelli
Fonte: Il Mattino

QUARTO. Le dimissioni del commissario regionale alle discariche Tino Vardè e dei vertici della SapNa. E questa una delle richieste partite ieri da Quarto, durante il corteo organizzato dal comitato che si batte contro la discarica del Castagnaro (rientrante nel territorio di Pozzuoli, ma geograficamente un tutt'uno con il territorio quartese). Cinquemila circa sono stati i partecipanti al corteo, partito alle 16 dalla villa comunale di Quarto e giunto dopo circa due ore al Castagna-ro, dopo aver percorso il centro cittadino. A sfilare in strada sono stati principalmente cittadini quartesi, cui si sono aggiunte diverse rappresentanze di associazioni, comitati e movimenti provenienti anche da Pozzuoli e Bacoli. A dare la loro solidarietà sono stati anche i rappresentanti dei comitati antidiscarica di Chiaiano, Marano e Mugnano. Numerosi anche i rappresentanti politici e istituzionali, tra cui il sindaco di Quarto Massimo Giarrusso (che ha appoggiato la pmtesta insieme a tutta l'amministrazione comunale), gli esponenti del centrosinistra puteolano guidati da Enzo Figliolia, alcuni consiglieri comunali di Bacoli, il commissario regionale dei Verdi Francesco Borrelli, il consigliere provinciale Carlo Mona. In campo contro il rischio discarica è scesa, come era già accaduto lo scorso anno per la discarica di via Spinelli, anche la diocesi di Pozzuoli, grazie al sostegno dato dal vescovo, monsignor Gennaro Pascarella, e dai parroci delle foranie di Quarto e Pozzuoli, presenti al corteo. Anche se rispetto al 2011 si è avuta una partecipazione dimezzata, per gli organizzatori si è trattato comunque di un segnale forte lanciato a Provincia e Regione. «Siamo qui - ha detto l'avvocato Luigi Rossi, leader del comitato Castagnaro - perchè qualcuno ha deciso di trasformare un luogo incontaminato in un altro cimitero. Ma il messaggio che parte da oggi è chiaro: non vogliamo la discarica, perchè ne va della nostra salute. Chiediamo le dimissioni di Vardè e che il Parlamento non converta in legge il decreto con cui il governo gli ha dato i poteri». Rossi si è soffermato anche sull'atto intimidatorio subito sabato scorso: «Hanno già tentato di fermarci e intimidirci; ma a queste persone diciamo che non ci arrenderemo mai». Il sindaco Giarrusso ha ribadito la volontà sua e dei consiglieri del Pdl di autosospendersi dal partito, qualora i vertici del Pdl non ascoltino le ragioni del territorio. «Non è possibile - dice il primo cittadino - che ancora oggi si parli di discariche. Dobbiamo invece puntare alla differenziata e all'obiettivo "rifiuti zero", e in questo le istituzioni ci devono sostenere». Nei giorni scorsi Giarrusso ha incontrato il presidente Cesaro e il commissario regionale del Pdl, Nitto Palma. Venerdì prossimo, invece, il sindaco incontrerà Vardè. «Sono convinto - dice - di riuscire a fargli cambiare idea». Dal canto suo il presidente della Provincia si sofferma con una nota sulla questione della titolarità della cava e su possibili dubbi passaggi di proprietà: «Per quanto mi riguarda - sottolinea Cesaro - tutta la vicenda necessita di approfondimenti e chiarimenti propedeutici ad ogni valutazione di opportunità sull'utilizzo a scopi ambientali». Tra i presenti al corteo, anche padre Alex Zanotelli, che ha esortato i cittadini a essere uniti e determinati: «Non aspettatevi miracoli dal Signore - ha detto il missionario comboniano - perchè il Signore ci vuole bene, ma non farà il miracolo». A sostegno della lotta antidiscarica si è espresso, ieri, anche Luigi de Magistris, attraverso un messaggio postato sulla sua pagina Faceboolc «Si tratta di un'area, quella di Quarto - ha scritto il sindaco di Napoli - limitrofa a Mara-no e Pianura, che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di devastazione dell'ambiente prodotta da megadiscariche; si tratta di cittadini che hanno già pagato un prezzo altissimo rispetto alla loro salute». 

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