La Regione all'Autorità portuale: niente ritardi sul programma delle opere per lo scalo o addio fondi

Napoli, sprint per i cantieri al porto

Entro la fine dell'anno via libera al piano regolatore e all'affidamento dei lavori
Le risorse Disponibili 282 milioni per i progetti e 95 milioni per i raccordi ferroviari con lo scalo
6 febbraio 2012 - Antonino Pane
Fonte: Il Mattino

Niente ritardi: il grande progetto di sviluppo della portualità campana non subirà rallentamenti. Burocrazia ridotta all'osso, nessuna concessione a chi si mette di traverso nel tentativo di difendere l'immobilismo che per troppi anni ha bloccato la crescita del porto. Parola più, parola meno è questo il senso di una nota inviata dal presidente della Regione Stefano Caldoro all'Autorità Portuale Napoli, in cui, oltre a sollecitare il massimo impulso per il necessario varo dei provvedimenti di programmazione, si fissano anche i termini temporali, uno per uno, entro i quali i provvedimenti vanno adottati. Insomma una sorta di appello generale per arrivare preparati alla presentazione dei progetti (vedi servizio a lato), anche questi dettagliati uno per uno, su cui la Regione Campania ha chiesto e ottenuto 282,5 milioni di euro (di cui 240 milioni dai fondi Por Fers 2007-2013), ai quali si aggiungono 95 milioni per raccordi ferroviari così come previsto dal «Piano di azione peri servizi collettivi al Sud» approvato il 15 dicembre scorso dal governo. Di fronte a investimenti di questa portata la Regione, che ha coinvolto anche la Provincia, il Comune di Napoli e il Comune di Castellammare di Stabia (entrato a pieno titolo nell'Autorità Portuale), stringe i tempi: «Risulta necessario dare il massimo impulso - è scritto nella nota - alle azioni politiche-amministrative volte all'adozione dei provvedimenti di programmazione e di attuazione del grande progetto per la portualità e ciò anche in relazione a quanto previsto dal piano economico che, stabilendo la riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale dei programmi 2007-2013 potrebbe determinare l'indisponibilità degli importi non impegnati tempestivamente». Come dire: lavoriamo tutti insieme e presto altrimenti addio fondi. E addio grande occasione di sviluppo. E allora ecco il piano di azione delineato dalla Regione. Entro la fine di febbraio è necessario approvare i regolamenti individuati nelle linee di indirizzo; modificare i documenti del Piano regolatore portuale di Napoli e approvare preliminarmente gli stessi nel Comitato Portuale; approvare le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piano regolatore portuale di Castellammare di Stabia; approvare i protocolli di intesa bilaterali con Soprintendenza, Cnr e così via per lo sviluppo delle attività istruttorie. Entro il 30 luglio altra raffica di adempimenti. L'adozione da parte del Comitato portuale del Piano regolatore successivamente alla prevista approvazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'intesa istituzionale con il Consiglio comunale di Napoli; l'approvazione di eventuali adeguamenti tecnico-funzionali da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici ritenuti necessari per velocizzare l'attuazione del grande progetto sulla portualità; elaborazione o adeguamento dei progetti preliminari delle opere previste ed avvio delle attività istruttorie peri pareri; approvazione dei progetti preliminari che non prevedono la preventiva approvazione del Piano regolatore portuale; avvio delle procedure di gara per questi progetti. E ancora. Entro il 31 dicembre di quest'anno è necessaria l'approvazione definitiva del Piano regolatore portuale; l'adozione da parte del Comitato portuale del Piano regolatore di Castellammare di Stabia; completamento delle procedure di gara per l'affidamento delle opere avviate entro il 30 luglio. Infine entro il 30 giugno del 2013 è prevista la definitiva approvazione del Piano regolatore portuale di Castellammare di Stabia e il completamento delle procedure di gara per l'affidamento delle restanti opere previste del «Grande progetto Logistica e Porti». Uno sforzo complessivo, dunque, per arrivare alla completa rimodulazione e riorganizzazione dell'intero sistema portuale campano che prevede step successivi e azioni sinergiche anche con il porto di Salerno e con quello di Torre Annunziata.

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