Immondizia all'estero, via all'appalto in corsa anche le Imprese straniere

Il piano Pronti due bandi di gara per affidare i trasferimenti Smaltimento alle ditte italiane
La strategia Si punta ad aumentare i trasferimenti dei rifiuti riducendo i costi dell'operazione
1 febbraio 2012 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

Via alle gare per esportare i rifiuti: ci saranno due bandi: uno sarà rivolto alle imprese italiane e uno alle aziende straniere. Lo ha deciso la Sapna che pubblicherà la documentazione entro la metà del mese di febbraio. Alle aziende italiane verrà chiesto di provvedere al solo smaltimento. Peri trasporti, infatti, è già in corso un'altra gara. Le aziende straniere, invece, dovranno fornire un servizio chiavi in mano che includerà anche i costi dei trasferimenti. Intanto entro la fine della settimana si deciderà la data della partenza della prossima nave che sarà diretta agli impianti olandesi della Avr con la quale il consorzio formato da Sapna e Asia ha firmato un contratto per 25 mila tonnellate. Per spedire la frazione secca a Rotterdam si spendono 110 tonnellate. Ma il consorzio ha anche siglato un contratto con la Eon che sarebbe pronta a bruciare secco e tal quale a Delfzijl, sempre in Olanda. Un patto che dovrebbe ora essere firmato dal consorzio. Ma spiega l'amministratore di Sapna, Claudio Roveda: «Se le aziende olandesi non risultassero tra quelle vincitrici della gara che stiamo organizzando, anche il consorzio tra Sapna e Asia potrebbe non avere più senso». La gara che sarà organizzata dalla società provinciale potrebbe servire ad abbattere anche i costi dei viaggi dei rifiuti che hanno come destinazione molte e diverse regioni, dal Nord, al Sud alle Isole. Smaltire la frazione secca tritovagliata presso il termovalorizzatore di Busto Arsizio gestito dalla Accam S.R. costa 225 euro a tonnellata: il doppio del prezzo praticato (nonostante i costi di trasporto) dalla Avr. Bruciare nell'impianto Acegas-aps di Padova costa 162 euro a tonnellata, portarla nell'inceneritore della stessa impresa a Trieste, 175 euro a tonnellata. Per trasferire i rifiuti in Sicilia attraverso il consorzio D'Angelo Profineco, invece, sono stati spesi quasi 200 euro, un po' di più di quello che è stato stanziato per portarli alla Italcave in Puglia. Conferimenti tra l'altro al momento ad alto rischio. Nel decreto varato dal governo sui rifiuti è sparito il capitolo che sanciva la libera circolazione della spazzatura napoletana trito-vagliata dagli stir. I governatori delle regioni settentrionali avevano ottenuto che si prevedesse il loro assenso e a quel punto gli amministratori campani hanno preferito far saltare l'intero articolo. Sui «munnezza tour» organizzati dalla Sapna si è già concentrata da tempo l'attenzione della magistratura e quella della commissione ecomafie. L'onorevole Alessandro Bratti (Pd) che della commisssione ecomafie fa parte, ha anche presentato un'interrogazione con la quale ha ricordato che una parte consistente dei rifiuti campani è stata smaltita al Nord al di fuori degli accordi infra-regionali. Nell'occhio del ciclone, soprattutto i trasferimenti che sono stati curati anche da un'azienda, la Adiletta, colpita da interdittivi antimafia.

Powered by PhPeace 2.6.4