Vardè: basta con i veti dei sindaci decido io, via al piano discariche

L'intervista Il commissario straordinario: ora sull'argomento è necessario solamente il parere dei tecnici
Le rassicurazioni Garantita la tutela dei cittadini, adesso però bisogna accelerare i passaggi e fissare date
27 gennaio 2012 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

«Con il decreto saranno possibili deroghe ai vincoli esistenti. Non solo: il parere decisivo verrà dalla conferenza dei servizi e non dai sindaci. Ora potremo procedere più spediti»: è ottimista il commissario alle discariche Annunziato Vardè al quale il governo ha prorogato i poteri di un anno. Ma, per il momento, non fissa ancora date per l'apertura degli sversatoi che sono già stati individuati a Chiaiano, Marano, Sant'Anastasia, Giugliano e Comiziano. Mentre più vicina resta l'apertura del sito di Paenzano.
Quali sono le novità introdotte dal decreto rifiuti? «La novità fondamentale è che in sede di conferenza di servizi si potrà derogare ai vincoli in materia ambientale, paesaggistica e di pianificazione del territorio eventualmente esistenti per i siti che abbiamo già individuato».
Resta decisivo l'assenso dei sindaci? «No, se c'è il parere favorevole della conferenza dei servizi di cui fanno parte i soggetti tecnici competenti, si pub andare avanti».
Cl saranno meno garanzie per i cittadini? «Assolutamente no. Di fronte a un vincolo si approfondirà la situazione e si vedrà se, utilizzando tutte le tutele del caso, questo è superabile. Solo allora si potrà andare avanti. Ma non si prescinderà in alcun caso dalla massima tutela della salute dei cittadini, dalla difesa dell'ambiente. Tengo a precisare che le deroghe non riguardano gli accertamenti antimafia che saranno rigorosissimi».
Il plano varato nei mesi precedenti subirà del cambiamenti? «Abbiamo indicato i siti che tecnicamente meglio si prestano allo smaltimento finale del rifiuto biostabilizzato. Perché, è importante ricordarlo ai cittadini, il piano non prende in considerazione sversamenti di tal quale»
Continua a vagliare la possibilità di aprire una nuova discarica a Chiaiano? «Le singole ipotesi che fanno parte del piano andranno verificate in un rinnovato confronto con i soggetti istituzionali interessati. lo sto svolgendo un servizio e profondendo il massimo impegno nell'interesse della comunità».
Ci sono i soldi per gli sversatoi? «I limitati fondi stanziati sono al momento sufficienti, noi dobbiamo produrre gli elaborati tecnici che richiedono delle spese non elevatissime. Una volta che attraverso queste indagini si arriva al progetto definitivo si va in conferenza di servizi e là si acquisiscono tutte le autorizzazioni. Poi parte la gara: il governatore nel decreto ha stabilito di fare appalti in concessione e l'aggiudicatario che deve realizzare la discarica sarà compensato con la tariffa di smaltimento. Anche gli oneri per gli espropri sono a carico del concesionario».
Quali ostacoli si frappongono alla realizzazione degli obiettivi segnalati dall'Europa? «La nostra maggiore difficoltà nasce dalla cosiddetta sindrome Nimby (non nel mio cortile) che impedisce il confronto costruttivo e il giusto dialogo con le comunità interessate. L'attenzione secondo me va spostata dalla localizzazione al livello di trattamento dei rifiuti che deve essere il più avanzato possibile. Ricordiamo che l'Europa pretende un sito di smaltimento finale, non si può andare avanti spostando i rifiuti».
Quando saranno aperte le discariche? «La cosa più urgente da fare è completare gli atti tecnici per andare in conferenza di servizi. Una volta risolto questo passaggio sarò in grado di dare risposte precise».

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