Fortini: "In Asìa quei 22 non saranno mai assunti"

L'amministratore dell'azienda partecipata sul caso Raphael Rossi: "Non prendiamo lezioni di etica o di diritto dai manager"
27 gennaio 2012 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli

L'ultima tranche di 43 milioni è arrivata ieri nelle casse di Asìa. Ossigeno. E occasione. Per svoltare davvero sui rifiuti. Per puntare con i fatti sulla differenziata, e  -  più di tutto  -  per recuperare il colpo all'immagine dovuto al "caso Raphael Rossi".
Dottor Daniele Fortini, lei è l'amministratore di Asìa. Vi piaccia o no, bisogna ripartire dalla frattura con Rossi, che è stato dimissionato. Li assumerete o no i 22 ex stipendiati di "Napoli 5" su cui si è rotto l'incantesimo tra voi e Rossi?
"No: sicuro, ufficiale. Lo comunichiamo al sindaco tra poche ore. Quando dicevamo che era in corso l'esame della vicenda, era vero: non aspettiamo lezioni di etica o diritto da rispettabili manager. Anche perché, posso dirlo  avendo colto la sfida di stare e lavorare a Napoli sui rifiuti da 4 anni, io penso che ad aver creato carrozzoni e ingannato persone non è stata Asìa. Lo Stato dovrebbe farsi un esame di coscienza".
Fortini non lesina frecciatine, alla toscana. Ora parla lui, per alcuni l'eminenza grigia e potente di Asìa, per altri operoso e silente artefice della risalita dell'azienda. Fortini, 56 anni, ad di Asìa, è anche da 6 presidente di Federambiente. E ha avuto anche il coraggio, talvolta, di dissentire dalla chiusura ideologica di chi si opponeva a discariche e inceneritori.
Fortini, fine delle speranze per quei 22. Ma c'è un altro nodo di cui può dar conto Repubblica. Si scopre che nella dovuta "internalizzazione" dei 350 lavoratori esterni  -  l'assorbimento di coloro che coprivano in subappalto lo smaltimento  -  ben 26 hanno accumulato condanne passate in giudicato per oltre 3 anni di carcere. Reati gravi. Rapine, spaccio, violenze.
"È vero, ma siamo noi ad aver segnalato il problema, vediamo se c'è soluzione nella legalità. Alcuni hanno diritto alla riabilitazione, ma non lo sanno o non hanno soldi per le spese legali. Nel caso in cui la riabilitazione è prevista, Asìa è anche pronta ad anticipare una somma, 1500 euro, da rateizzare sullo stipendio. Ma il punto è: questi 350 avevano diritto a essere assunti, lavorano per i rifiuti di Napoli, via subappalto, anche da 20 anni. Ce lo ha detto anche un grande giuslavorista di fama nazionale. E inoltre, questo ci consentirà finalmente di essere liberi dai ricatti, dalle guerre interne. Ora comanda Asìa, basta".
Siete così inappuntabili, allora perché lo strappo con Rossi?
"Non entro nel merito, ma testimonio con rispetto per il buon Rossi che è stato trattato con guanti bianchi. L'unica carta di credito aziendale di Asìa è stata data a lui, ogni trasferta, ogni spesa e "desiderata" legittimamente avanzava, era corrisposta".
Parla dei dettagli che giravano maliziosamente in Comune: rimborsato per il caffè, la lavanderia?
Sorride. "No, dei panni sporchi non mi occupo...".   
Né pensa che possa essere attaccato per le consulenze, vero?
"Ecco, devo dire che lì ha dato consulenze, senza comunicarlo al Cda, a due giovani che con lui hanno creato il sito dei "corretti non corrotti". Tra l'altro uno dei due è fondatore dell'Accademia dell'umorismo. Ora, a Napoli, non si poteva trovare un umorista? Scherzo, via".
Non è che vi preoccupa un'ingente richiesta di risarcimento da parte di Rossi?
"Ma no, penso che Rossi non ne abbia intenzione".
Lo pensa o glielo sta sconsigliando?
"Penso che non abbia intenzione".
Perché, sulla moltiplicazione di posti inutili, di vertenze clientelari, lei dice lo Stato deve farsi un esame di coscienza?
"Da dove dovrei cominciare? Ricordiamo quanti lavoratori o presunti tali, nei rifiuti, premono sulle istituzioni: c'erano questi 22, poi i consorzi di Bacino, poi i Bros, ora ci sono anche gli 880 del Consorzio NapoliCaserta che la Provincia deve assumere, ma già da piazza Matteotti lasciano intendere che vorrebbero un aiuto da noi. E di chi è la colpa? O dovrei raccontare degli Stir?".
Racconti, prego.
"Per sei mesi ne abbiamo avuto la gestione. Mi accorsi che un semplice operaio addetto al "frullaggio" dei rifiuti prendeva 2600 euro di stipendio. Decurtammo quelle paghe. Ci fecero la guerra. Poi è tornata a gestirli Sapna, e il munifico presidente della Provincia ha restituito loro i vecchi stipendi".
È il "welfare" della monnezza.
"E vuoi vedere che la colpa è di Asìa che, spontaneamente, 5 mesi prima dell'assalto ai mezzi Enerambiente, ha denunciato ai carabinieri alcune cose strane? Ci andai io. Poi, ho spacchettato il vasto appalto che deteneva Enerambiente, e abbiamo così fatto fuori quelle metodologie che riconducevano a certi personaggi".
I Cigliano, ora in carcere?
"Ad esempio, sì. Lui ed altri".
Poi però la Procura ha acquisito anche le carte sui noti 22...
"La fiducia nella magistratura è totale, siamo a disposizione".
Dica una cosa: partiranno altre navi per l'Olanda?
"Speriamo. Con la soluzione "One to one", rapporto diretto tra sindaco Napoli e sindaco Rotterdam, qui risparmiamo il 50 per cento".
E quindi? Parli chiaro, per favore.
"Abbiamo decurtato gli interessi dell'intermediazione, del trasporto su gomma, dello stoccaggio. Quindi, mi auguro che la Regione sia solerte nel dare le ultime autorizzazioni".
Inizialmente l'autoparco di via Brin serviva al piano "navi". Ora che ne fate?
"Ottima notizia, il Comune ha acquisito l'area, diventerà la prima sede Asìa di Napoli Centro:160 lavoratori e 40 nuovi mezzi. In più, essendo finalmente in possesso anche dell'ultima tranche dei 43 milioni, abbiamo già in agenda gli investimenti: entro il 31 marzo, con i nuovi fondi, acquisteremo 121 automezzi e 50mila bidoncini. E durante l'arco dell'anno realizzeremo 20 isole".
Lei è fiducioso?
"Se la città ci è vicina come lo è stata finora, molto fiducioso".

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