Coreri all’Europa: non recepite le indicazioni comunitarie
NAPOLI. Una lettera spedita in questi giorni per informare la Commissione europea e il commissario all’Ambiente Janez Potocnik, in vista della imminente visita del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a Bruxelles e della prossima decisione dell’Europa in merito alla procedura di infrazione contro la Regione Campania, su alcuni importanti elementi di criticità che riguardano sia il pessimo Piano rifiuti approvato dal consiglio regionale due settimane fa, sia il dossier che la Regione Campania ha concordato con il ministro per rispondere ai rilievi contenuti nella lettera di messa in mora: è quella inviata dal Coordinamento regionale rifiuti in Campania (Coreri). A Potocnik viene evidenziato come la Regione Campania, pur avendo formalmente rispettato le procedure di consultazione del pubblico previste dalla procedura di valutazione ambientale strategica, non abbia in concreto recepito quasi nessuna delle Osservazioni presentate, nonostante in gran parte le avesse giudicate ammissibili. Altro aspetto evidenziato dal Coreri riguarda l’evidente contrasto tra gli obiettivi di raccolta differenziata al 2014 previsti dal piano (fermi al 50%) e le previsioni contenute nel citato dossier, che già a fine 2012 ipotizzano il raggiungimento di una soglia del 57%. Segno che, a differenza di quanto sempre sostenuto dai redattori del Piano, l’obiettivo del 65% non solo non è affatto irraggiungibile ma sarebbe assolutamente necessario giacché consentirebbe di evitare il conferimento in discarica, in violazione delle norme comunitarie, “di rifiuto tal quale”, così come avviene oggi e così come il dossier della Regione prevede debba avvenire almeno fino al 2014, avendo scelto, in linea con il piano, di limitare per gli anni successivi l’obiettivo di raccolta differenziata al 50%. Appaiono paradossali, poi, anche le informazioni fornite circa l’inceneritore di Acerra, per il quale si afferma non esservi mai stati sforamenti nelle emissioni. Senonchè, ricorda il Coreri proprio le centraline esistenti nelle vicinanze dell’impianto hanno fatto registrare almeno 250 sforamenti dei limiti delle polveri sottili nei primi 500 giorni di funzionamento dell'impianto.