L'emergenza ambientale, il vertice

«Rifiuti, soluzioni entro cinque mesi o sanzioni»

Il commissario Ue Potocnick: Campania sotto esame, fondi se partono discariche e differenziata
Le condizioni Congelata la supermulta solo sospesa la procedura di infrazione e il ricorso alla Corte
26 gennaio 2012 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

BRUXELLES. Il rischio sanzioni incombe ancora sull'Italia e la strada resta in salita. Ma, con la missione a Bruxelles, governo ed enti locali incassano un doppio risultato: chiedono e ottengono la costituzione di una task force, di cui farà parte anche l'Ue con propri esperti e «007», per monitorare tutte le tappe del piano rifiuti; strappano un'apertura, anche se condizionata, sul possibile sblocco dei fondi. E, secondo le istituzioni campane, è già qualcosa vista soprattutto la posizione drastica assunta in questi mesi dall'Europa. II piano, insomma, passa. Ora bisognerà attuarlo.
È il risultato di una lunga giornata di incontri e trattative che vede in prima linea il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il governatore Stefano Caldoro e l'assessore regionale Giovanni Romano, il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e il sindaco del capoluogo partenopeo Luigi de Magistris con il vice Tommaso Sodano. Serrato il confronto con il commissario europeo lanez Potocnik, che non fa sconti. A Palazzo Berlaymont il vertice va avanti per circa un'ora e si toccano passo dopo passo, con l'aiuto di tecnici e funzionari, tutti gli aspetti del piano rifiuti. Il commissario si sofferma sui punti deboli e invoca risposte immediate, pur apprezzando gli sforzi e la coesione delle istituzioni locali («sono abbastanza incoraggiato dalla presenza qui di tutte le amministrazioni coinvolte, aldilà dei colori politici»); la delegazione italiana fornisce rassicurazioni sui tempi e sugli obiettivi da centrare. il prossimo appuntamento, cruciale, è fissato per giugno, quando si effettuerà una verifica sugli interventi messi in campo e si tireranno le somme. «E una lotta contro il tempo» chiarisce Potocnik, secondo cui «l'Italia non ha ancora applicato la sentenza della Corte e la situazione non è stabile». Per questo il ministro Clini ha già convocato un tavolo tecnico che si terrà la prossima settimana a Roma. Sei risultati promessi non arriveranno, allora un nuovo deferimento alla Corte Ue sarà inevitabile e con esso anche le sanzioni. La procedura d'infrazione resta dunque aperta. Ora, però, governo ed enti locali hanno cinque mesi per lavorare senza sosta e convincere con i fatti l'Europa che l'emergenza rifiuti verrà archiviata. Qualche segnale positivo, in questa direzione, è già arrivato. Sulla raccolta differenziata, ad esempio. Proprio dal raggiungimento di tali traguardi dipende lo sblocco delle risorse congelate da Bruxelles (oltre 70 milioni sono destinati a Napoli e provincia ed altrettanti al resto della Campania): la Commissione Ue, annuncia Potocnik, è «pronta a liberare progressivamente i fondi di coesione per l'Italia ma solo se saranno rispettate certe condizioni». Come appunto l'incremento delle percentuali di riciclaggio, la fine degli smaltimenti illegali, la costruzione degli impianti, l'apertura di discariche che a questo punto potrebbe essere più semplice grazie ai poteri speciali che il nuovo decreto rifiuti affida al commissario Nunzio Vardè. Il ragionamento di Potocnik è chiaro: in passato in Campania è giunta una pioggia di finanziamenti che tuttavia non ha prodotto i risultati sperati. E allora, insiste, adesso occorre fare in modo che i soldi siano investiti nel modo giusto per voltare pagina rispetto a una crisi che sembra infinita. La parola d'ordine per tutti è «coesione». Su questo Potocnik insiste molto, ripetendo più volte la parola «together», insieme. E infatti l'asso nella manica calato sul tavolo a governatore, sindaco e presidente ella Provincia è stata propria l'unità di intenti (nonostante le vecchie divisioni (il termovalorizzatore di Napoli Est), messa peraltro nero su bianco in un documento sottoscritto all'unanimità nel corso della recente visita in città del miistro dell'Ambiente. Dalla coesione bipartisan Caldoro, de Magistris e Cesaro vogliono ripartire per cancellare anni di vergogna e costruire finalmente un nuovo corso.

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