«Nel piano rifiuti misure illogiche» L'assessore Fasolino si dimette

L'appello: «Chi come me non lo condivide, si faccia da parte». Intanto Cirielli dovrà sostituirlo all'Ambiente
23 gennaio 2012

SALERNO - «Come preannunciato non potrà essere il sottoscritto ad aiutare misure "arcaiche" ed illogiche per il nostro territorio». Così Antonio Fasolino, assessore provinciale all'Ambiente e ai Rapporti con la Regione, saluta e se ne va. Dimesso, prima «vittima» politica dell'approvazione del Piano rifiuti regionale.

IL NODO EMENDAMENTI - «L'approvazione del piano Romano in consiglio regionale - precisa Fasolino - e l'assenza degli emendamenti concordati, fanno sì che lo strumento di pianificazione giungesse in Europa privo della spinta innovatrice proposta e voluta dai cittadini, dalle associazioni e dalle istituzioni presenti sul territorio della Provincia di Salerno».

LA POLTRONA VACANTE - La patata bollente ora passa a Cirielli, il presidente della Provincia dovrà ri-affidare una delega pesante, come quella dell'Ambiente. E le parole di addio di Fasolino, che pure sottolinea la necessità di ottenere l'approvazione dell'Unione europea al piano, pongono in una posizione difficile colleghi ed eventuali successori. «Chi come me non lo condivide per gli aspetti legati al proprio territorio, fa bene a mettersi da parte» sono infatti le parole emblematiche con cui l'assessore si è congedato dall'incarico.

LA REAZIONE - «Le questioni sollevate dall'assessore provinciale di Salerno Antonio Fasolino sono già in fase di soluzione. È stata raggiunta un' intesa con il presidente di Palazzo Sant'Agostino Edmondo Cirielli e predisposta l'attività necessaria a superare la vicenda». È questa la risposta dell'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano, alle dimissioni dell'omologo assessore provinciale salernitano. «In particolare - ha detto Romano - la Regione, dopo l'approvazione del Piano, ha già avviato l'analisi delle specificità territoriali per andare incontro alle esigenze delle varie aree della Campania. Il colloquio con Cirielli è servito appunto a chiarire la situazione e a predisporre l'attività tecnica necessaria».

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