Le ecoballe saranno bruciate: riforniranno seicentomila olandesi

La nave dei rifiuti a Rotterdam la spazzatura diventa un tesoro

Trasparenza La società dovrà fornire agli italiani il certificato di avvenuto smaltimento
Accoglienza In Olanda non tutti i partiti si sono dichiarati favorevoli all'operazione
23 gennaio 2012 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

INVIATO ROTTERDAM. Dopo mesi e mesi di trattative e di controlli, dopo una lunga serie di polemiche, ieri sera alle 18 è finalmente giunta a Rotterdam la Nordstem, la nave partita undici giorni fa dal molo 44 del porto di Napoli. L'imbarcazione, che ha una stazza di 3600 tonnellate e ne può portare fino a 2600, ha poi attraccato alle 21 al molo interno all'impianto dell'Avr, la ditta incaricata di bruciare le balle. Oggi alle 10,30 si comincerà a scaricare le 1804 tonnellate di frazione secca proveniente dall'impianto Stir di Caivano gestito dalla A2A: i rifiuti saranno prelevati da una gru con il braccio telescopico manovrato a distanza e saranno poi messi direttamente nei forni dove bruciando contribuiranno ad alimentare il sistema di teleriscaldamento dei seicentomila abitanti della città. In questo modo gli olandesi guadagneranno due volte: intascheranno la tariffa di 110 euro a tonnellata sborsata dal consorzio formato da Sapna e Asia e potranno ri vendere l'energia prodotta dalla combustione dei rifiuti. Forse anche per questo, almeno per il momento, non ci sono state proteste per l'arrivo della spazzatura nostrana anche se non tutti i partiti politici si sono dichiarati favorevoli all'operazione.
Del resto, ha sottolineato la stampa locale, anche se arrivassero tutte le duecentomila tonnellate previste, comunque costituirebbero solo il 3% dei rifiuti inceneriti in Olanda nel corso dell'anno. Ma l'affare concluso dagli olandesi è comunque meno lucroso di quello messo a segno dai gestori degli impianti italiani che sono riusciti a spuntare tariffe nettamente superiori. Smaltire la frazione secca tritovagliata presso il termovalorizzatore di Busto Arsizio gestito dalla Accam S.R., ad esempio, è costato 225 euro a tonnellata: il doppio del prezzo praticato (nonostante i costi di trasporto) dalla Avr. Bruciare nell'impianto Acegas-aps di Padova costa 162 euro a tonnellata, portarla nell'inceneritore della stessa impresa a Trieste, 175 euro a tonnellata.
Conferimenti eternamente a rischio. L'emergenza campana è diventata una prassi troppo consolidata perché i governatori rispondano all'ennesimo appello alla solida - rietà. Anzi, il decreto varato ai primi di gennaio dal governo che sanciva la libera circolazione della spazzatura napoletana è abortito proprio per l'opposizione bipartisan delle giunte delle regioni settentrionali. Opposizione che non impedisce, però, agli imprenditori di continuare ad arricchirsi. Anche per questo l'Asia sta tentando di chiudere altri contratti in maniera da sfuggire al ricatto delle aziende italiane e costruirsi un'alternativa capace di resistere al dibattito politico italiano. A buon punto la trattativa con la Eon che gestisce l'impianto di Delfzijl, sempre in Olanda, dove dovrebbero arrivare altre 75 mila tonnellate. La partecipata del comune di Napoli e la Sapna stanno esplorando anche la possibilità di chiudere con - tratti con imprese pubbliche tedesche, norvegesi e svedesi.
Il punto critico dell'intera operazione resta, però, la mancanza di un bando di gara che la Sapna (l'azienda che in questa vicenda mette i soldi) ha più volte annunciato di voler pubblicare, ma che non è mai stato lanciato. Una gara di evidenza pubblica è necessaria se si deciderà di esportare più delle 25 mila tonnellate che dovrebbero arrivare a Rotterdam in base al contratto già firmato. Intanto questa prima spedizione dovrebbe servire da prova generale per gli eventuali trasferimenti futuri: fino a ieri tutto è andato avanti senza inceppi. Il capitano polacco e la sua squadra (che pure non avevano mai trasportato rifiuti) hanno portato a termine il primo viaggio senza difficoltà. Stamattina si comincerà a bruciare, quando i rifiuti diventeranno cenere l'Avr dovrà produrre agli italiani un certificato di avvenuto smaltimento per garantire la trasparenza del ciclo.

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