Capodimonte? È la zona più inquinata della città
NAPOLI — Con 62 superamenti delle polveri sottili nel 2011 contro i 35 consentiti in un anno, Napoli si piazza, nella classifica «Mal'aria» delle città inquinate monitorate da Legambiente sulla base dei dati raccolti dalle Arpa, 39 esima su 55 posizioni. Il Nord e Centro dominano la lista nera. Ma secondo l'Isde (Medici per l'ambiente) c'è un trucco, che ha anche del grottesco: tutti i dati disponibili per il report sembrano derivare dall'unica delle 9 centraline di monito-raggio funzionante, quella all'Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Spiega l'oncologo Antonio Mar-fella: «La città di Napoli è di fatto priva di un monitoraggio della qualità dell'aria che abbia un minimo di affidabilità dal giugno del 2010. A partire dal 2oo6 — rileva — abbiamo registrato dati progressivamente allarmanti dalle 9 centraline gestite dall'Arpac. E quelli trasmessi dai report "Mal'aria" dal 2oo6 al 2010 sono in linea con quanto registrato in termini di inquinamento del centro storico, non solo a causa di un traffico veicolare fuori controllo, ma soprattutto per le maxi navi costrette ad attraccare in pieno centro a motori accesi in assenza di banchine adeguatamente elettrificate e di tale disastro con gravi ripercussioni sulla salute, ripeto, il report è testimone». Napoli ha registrato nell'anno 2008 la emissione 1549,77 tonnellate di pmio, un valore superiore persino a quello di Milano, con attribuzione al Porto della percentuale del 38,4%. «Ebbene — dice Marfella — nonostante sia ben noto a tuffi che, a partire dal giugno 2010 tutte e nove le centraline di monitoraggio dell'aria a Napoli sono oggetto di prolungati quanto incomprensibili ed ancora irrisolti lavori di manutenzione o sostituzione che ne rendono di fatto inutilizzabili i dati per comparazioni, forniti "a singhiozzo" (Non Determinato ND) per ben oltre un terzo dei 365 giorni di registrazione/anno per singola centralina, tali dati sono stati regolarmente validati, trasmessi ed utilizzati acriticamente per la valutazione comparata della qualità dell'aria di Napoli nel rapporto Legambiente "Mal'aria" 2012. Ne consegue — prosegue Marfella — che il rapporto 2012 registra un fenomeno veramente incredibile: da oltre 18o sforamenti registrati nel 2008, senza alcuna considerazione critica da parte dei responsabili della pubblicazione del dato, il report attesta per Napoli un numero di sforamenti massimo registrato per l'anno 2011 di "soli" 62, abbiamo circa un meno 70% rispetto al 2oo8». E poi al risultato allora argomentabile «si somma il grottesco — conclude Marfella —: i 62 sforamenti sono ovviamente registrati dalla centralina ubicata nei pressi dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Siamo quindi la prima città metropolitana del mondo che attesta di avere localizzato il proprio Osservatorio Astronomico nella zona più trafficata, inquinata ed oscurata da polveri sottili della città».