LA PROTESTA MIGLIAIA DI INVII AI COMPUTER DELLA COMMISSIONE AMBIENTE DELL'UNIONE EUROPEA PER CHIEDERE DI NON APRIRE SVERSATOI

Raffica di mail: no alla discarica

21 gennaio 2012 - Mariano Rotondo
Fonte: Giornale di Napoli

Migliaia di mail indirizzate alla posta elettronica del numero uno della commissione Ambiente dell'Ue, Janez Potocnik. È l'ennesima risposta di Chiaiano per salvare il territorio da una nuova discarica e dalla costruzione di una terza che ricadrebbe nel Comune di Marano pur essendo individuata all'interno del Parco metropolitano delle Colline. Due invasi da realizzare che sono quindi ad un passo da quello "storico" di cava Cinque Cercole al momento chiuso per questioni di carattere giudiziarie e ad un passo dalla completa saturazione. La gente della periferia Nord di Napoli, dunque, risponde così alla lettera inviata dall'Italia a Bruxelles per esorcizzare le pesanti multe che l'Unione Europea vuole infliggere per l'emergenza rifiuti in città. In totale sarebbero trecento milioni di sanzioni: 160 da pagare ed il restante di fondi per il settore mai sbloccati di fronte a procedure d'infrazione e messe in mora. E così, tra le tante forme di ribellione scatenate dal presidio per difendere le cave del Parco, parte anche quella telematica. L'obiettivo è di inviare un numero considerevole di mail alla posta elettronica del commissario europeo in un breve lasso di tempo. Nel testo la gente vuole evidenziare come si insista a perseverare sempre sullo stesso territorio già martoriato per tre anni ed anche fare capire, come vogliono diversi retroscena, che il piano arrivato dal ministero dell'Ambiente non è affatto condiviso come il Governo intende fare credere. Secondo quanto trapelato da fonti di Palazzo San Giacomo, infatti, i tecnici del Comune avrebbero lasciato il tavolo con i colleghi di dicastero, Regione e Provincia poiché all'interno della lettere inviata a Bruxelles sono state inserite le discariche di Chiaiano e Marano oltre al termovalorizzatore di Napoli Est, impianti osteggiati notoriamente dal sindaco Luigi de Magistris e dalla sua Giunta. Una protesta che tende insomma a far conoscere la verità a Potocnik ma che contemporaneamente rischia di vanificare le poche speranze italiane di evitare una sanzione che avrebbe effetti devastanti sotto l'aspetto economico e ambientale. Intanto il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, lancia l'allarme a riguardo di una nuova crisi che colpisce non solo Napoli e provincia ma l'intero territorio campano: «L'hinterland è sempre più sommerso dai rifiuti - dice - In particolare Casoria, Giugliano, Quarto, Pozzuoli, Melito e Castellammare hanno per le strade oltre 1.500 tonnellate di spazzatura non raccolta. Per non parlare di Caserta e della sua provincia». «In questo scenario apocalittico - aggiunge - sono partiti i lavori di allargamento della discarica di Terzigno, oramai satura. Una discarica che sta diventando una montagna, un nuovo Vesuvio di "monnezza". A Napoli intanto il Tunnel delle Quattro Giornate che collega Piedigrotta a Fuorigrotta è di nuovo invaso da rifiuti speciali, per non parlare dei cumuli presenti nei quartieri di Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Soccavo e Fuorigrotta». «Insomma - prosegue Borrelli - la situazione è estremamente grave e appaiono totalmente inopportune le dichiarazioni del presidente della Regione Caldoro che si vanta di aver raggiunto il 39% di differenziata in Campania. Risultato, qualora fosse vero, tra l'altro non addebitabile in alcun modo alla sua amministrazione che nulla ha fatto in questo settore non realizzando neanche un sito di compostaggio ma investendo solo in inceneritori e discariche».

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