IN AULA DA OGGI IL TESTO IN CONSIGLIO REGIONALE, 200 EMENDAMENTI

Piano, impianti sotto accusa O

Opposizione agguerrita contro il progetto di Romano: «Troppi quattro termovalorizzatori in Campania, così si affossa la raccolta differenziata. Discariche? Non paghino sempre le province più piccole»
16 gennaio 2012 - marot
Fonte: Roma

NAPOLI. Oltre duecento emendamenti presentati, di cui qualcuno già approvato in commissione Ambiente, e tanta voglia di dare battaglia. Soprattutto contro i quattro termovalorizzatori - compreso quello già esistente di Acerra e l'impianto che brucerà le ecoballe di Taverna del Re - previsti nel progetto di Palazzo Santa Lucia. Insomma si annuncia una maratona ed una vera e propria bufera quella che da oggi prenderà il via in consiglio regionale. Dalle 10, infatti, nell'Aula del Centro direzionale si discuterà del Piano rifiuti regionale. Ed in tal senso sono già arrivate pesanti contestazioni: «Nella discussione sul Piano di Gestione dei Rifiuti presentato dalla Giunta abbiamo posto delle questioni pregiudiziali che riproporremo in consiglio con una mozione e pochi ma qualificati emendamenti». Ad affermarlo i consiglieri regionali del Pd Antonio Amato, Mario Casino, Nicola Caputo e Lucia Esposito. »Il Piano presenta delle evidenti criticità legate a stime troppo basse di riduzione della produzione a monte dei rifiuti, e, soprattutto, di una prospettiva di raccolta differenziata ferma al 50%. Questi elementi determinano un sovradimensionamento della quantità di rifiuti da destinare a discarica o a termovalorizzazione, e risultano decisivi nella scelta dello scenario B2 individuato dalla Giunta, basato sostanzialmente sulla termovalorizzazione tra 1' altro anche di una percentuale del 50% del rifiuto residuale tal quale che viene destinato ad incenerimento senza alcun preventivo trattamento meccanico biologico. Come si potrà realmente controllare i materiali bruciati? Perché si sceglie di aumentare le potenziali emissioni di inquinanti nocivi alla salute umana?», si chiedono i consiglieri del Pd che aggiungono: «Non prevedere una riduzione dei rifiuti almeno del 10%, non puntare da subito al 65% di differenziata, sottostimare la necessità di impianti di cornpostaggio, determina la dilatazione della fase transitoria, fino a quando non saranno cioè pronti gli impianti e il sovradimensionamento degli impianti di termovalorizzazione, che già troppi nella fase di entrata in esercizio, diverrebbero poi ennesime inutilizzabili cattedrali nel deserto nel lungo periodo». «Non ci sottrarremo alle nostre responsabilità rispetto ad un tema tanto importante - concludono Amato, Casillo, Caputo e Esposito - In consiglio chiederemo alla giunta di svalutare le stime portate su riduzione rifiuti e differenziata, nonché di rivedere la scelta di bruciare tal quale senza utilizzare un pre-trattamento meccanico biologico. Quindi di svalutare le reali necessità impiantistiche per lo smaltimento dei rifiuti e la loro loca-lizzazione» Ma polemiche sono arrivate dalle Province anche in relazione alle discariche. Per il consigliere e presidente della commissione Ambiente, Luca Colasanto, invece «il Piano varato dalla Giunta non limita ad alcuna provincia la possibilità di realizzare discariche poichè non prevede alcun obbligo per i soli siti in cui è prevista la barriera geologica naturale». «Il Piano, da un punto di vista tecnico e sostanziale, si limita esclusivamente a recepire le normative comunitarie e nazionali in materia di requisiti geologici per la realizzazione di discariche ed è, quindi, perfettamente in linea con le leggi vigenti. Il documento programmatico ha recepito la regolamentazione in materia del ministero dell'Ambiente, che ammette l'integrazione artificiale della barriera geologica laddove la stessa non si rivela strettamente rispondente ai requisiti stabiliti dalle norme comuni-tane e nazionali. Il Piano - conclude - inoltre, non individua alcun sito per la localizzazione di discariche, ma si limita ad indicare solo gli impianti di termovalorizzazione già previsti in leggi precedenti al Piano come Salerno e Napoli Est».

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