Ma nel piano della Regione resta l'inceneritore a Napoli Est
ALTRI due termovalorizzatori, un gassificatore e nuove discariche in Campania. Oltre ad Acerra, che nel 2011 ha incenerito seicentomila tonnellate di varia immondizia, ci sarà un impianto a Napoli Est, contestatissimo da Palazzo San Giacomo, e una terza struttura a Salerno. In provincia di Caserta sarà invece costruito un gassificatore. Saranno aperte nuove discariche ma nessuna nella zone di risanamento ambientale. Questo il piano, approvato nella commissione ambiente della Regione, che sarà discusso e votato domani mattina in Consiglio al Centro direzionale alla presenza del presidente della giunta Stefano Caldoro. Un piano che arriva in extremis nell'ultimo giorno utile per evitare la maxi multa europea. Un piano approvato da centrodestrae Udc e contestato dal Pd che in commissione non ha partecipato al voto mentre Idv e socialisti si sono astenuti. Partito democratico contrario anche se, come annunciato, non sarà attuata «per senso di responsabilità» alcuna forma di ostruzionismo. «Un piano atteso davent'anni» ricorda da alcuni giorni Stefano Caldoro. Ma il Pd accusa con il segretario regionale Enzo Amendola e Fulvio Bonavitacola, responsabile del partito per il ciclo rifiuti: «Il disegno che approda in aula nell'ultimo giorno utile contiene vaghe, indistinte e contraddittorie visioni e non affronta i nodi strutturali dell'emergenza». Il Pd, come annunciato dal consigliere regionale Nicola Caputo, presenteràin auladomani mattina una mozione di indirizzo puntando sulle «premialità" per i Comuni che attueranno le migliori performance di raccolta differenziata. «Un progetto — accusa un altro consigliere regionale del Pd, Umberto del Basso De Caro — che prevede gli inceneritori come unica soluzione e che non tiene conto, ad esempio, del progetto di smaltimento della Provincia di Benevento che punta sul recupero di materiali attraverso il trattamento meccanico a freddo. La delibera della giunta regionale varata in commissione mette a rischio il territorio, la salute dei cittadini e l'economia della Campania. Unprogettochesaràanche di difficile attuazione per l'opposizione delle popolazioni locali che non sono state coinvolte nelle scelte». Un piano contestato duramente dagli ambientalisti, a partire dal Wwf, che domani assedieranno la sede del Consiglio regionale, e difeso altrettanto aspramente dall'assessore Giovanni Romano con il presidente di commissione Luca Colasanto. «Una delibera—ribatte Romano — perfettamente in linea con le direttive dell'Unione europea. Dopo vent'anni la Regione si dota di un importante strumento di pianificazione strategica. Alla redazione del piano, in questa sua versione definitiva, hanno partecipato istituzioni, associazioni e singoli cittadini. Le oltre seicento osservazioni pervenute dimostrano unaforte partecipazione della società civile». c wwvoamo,f wseAVntn Nella provincia di Caserta dovrà essere costruito un gassificatore Ma il Pd accusa "Non sono stati affrontati i veri nodi dell'emergenza"