Regione, bocciato il "porta a porta"
NAPOLI. La Regione vuole eliminare poco alla volta la raccolta differenziata porta a porta, considerata troppo onerosa per i Comuni. L'alternativa più valida, secondo Palazzo Santa Lucia, sono infatti i centri di raccolta disseminati lungo le città in un numero che sia idoneo a quello degli abitanti. Uno, insomma, nelle località più piccoli e qualcosa come o tre o quattro per ognuna delle Municipalità di Napoli. Tutto scritto nel Piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti che da domani si discuterà in Consiglio e dove è già prevista bufera con oltre duecento emendamenti presentati tra maggioranza ed opposizione. In sostanza, dunque, nel progetto della Regione viene bocciato il "porta a porta" su cui ha puntato fin da subito il capoluogo partenopeo per migliorare la percentuale di raccolta differenziata. Quando il primo cittadino si è insediato, infatti, Napoli superava appena il 16% per arrivare al 21,7% di novembre e probabilmente - secondo il vicesindaco Tommaso Sodano - al 25 di fine anno. Tutto riuscito proprio con il "porta" a porta" portato dalla gestione di de Magistris anche a Scampia ed in parte di Posillipo e che per il prossimo anno conta di estendersi a cinquecentomila abitanti, metà della popolazione di Napoli. La Regione, insomma, pur non impedendo di procedere con il sistema innescato nel capoluogo campano, ma anche in tanti altri piccoli Comuni, fa capire che si deve puntare, attraverso campagne di sensibilizzazione, a realizzare i centri di raccolta in cui sono gli stessi cittadini a portare i rifiuti differenziati presso gli impianti ed istituendo un sistema di premialità per chi costantemente si reca nei centri prossimi alle abitazioni dividendo sapientemente la loro spazzatura. «per il "porta a porta" - c'è scritto nel testo del Piano - c'è bisogno di troppi uomini e di troppi automezzi. In questo modo le spese sono altissime soprattutto per le grandi città. Chi vuole continuare con questo sistema, passando in ogni casa, lo fa perché non ha la padronanza sui proprio residenti». Insomma, anche all'interno del progetto redatto dall'assessore all'Ambiente, Giovanni Romano, e dal suo staff, c'è la frecciatina al sindaco napoletano. Il sistema dei centri di raccolta, inoltre, è quello che lo stesso Romano sindaco di Mercato San Severino, ha adottato con grande successo da diversi anni nel suo Comune. Nel Piano, inoltre, tornano di nuovo le bonifiche delle aree che hanno già servito la Campania nel periodo del-l' emergenza. Il nuovo disegno di Palazzo Santa Lucia prevede il risanamento tra capoluogo, provincia e zone limitrofe di 387 nel Vesuviano, 101 nella zona del Sarno, 49 nella periferia orientale, 29 a Bagnoli ed uno a Pianura.