Rifiuti: ok al decreto, ultimatum Ue
Cesaro: «Buona sinergia tra Roma e gli enti locali». Sodano: «Pronto ad andare dai pm per il Consorzio di bacino 5». Rivellini: «Si rischiano sanzioni per i rifiuti in Olanda»
NAPOLI. Il Consiglio dei ministri approda il decreto che apre le porte del territorio nazionale ai rifiuti campani, senza necessità di accordi tra le Regioni. In sostanza, nel provvedimento si prevede che saranno le società provinciali addette alla gestione dello smaltimento a trattare direttamente con i gestori degli impianti. Il tutto a costo zero per lo Stato, visto che gli oneri saranno ricaricati sulla tariffa provinciale. Il tutto nel giorno in cui l'Europa lancia l'ultimatum all'Italia: la risposta dovrà arrivare entro lunedì e dovrà essere «sostanziale» e «concreta». Il decreto registra la soddisfazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magi-stris: «Va nella direzione giusta e ci consente di affrontare al meglio la fase di transizione. Stiamo mettendo in campo azioni necessarie ad evitare la maximulta». E il presidente della Provincia, Luigi Cesaro: «Il decreto è frutto della sinergia tra gli enti locali e Roma». Ma la decisione dell'Esecutivo scatena la reazione dei governatori leghisti. Il veneto Luca Zaia afferma che «se fosse vero che il decreto scavalca le Regioni, saremmo di fronte alla morte del federalismo». E il piemontese Roberto Cota parla di «atto gravissimo che evidenzia ancora una volta la vera faccia di questo Esecutivo. Il Piemonte non pub accogliere i rifiuti campani, anche perché ha un sistema di ciclo dei rifiuti che non consente di trattare quella tipologia di rifiuti». In un primo tempo, da Bruxelles si era indicato il termine perentorio di domani sera a mezzanotte. Ma dato che sarebbe caduto in un giorno festivo, il termine, per "gentile concessione" del commissario all'Ambiente, Janez Potocnik, è stato posticipato a lunedì. «Siamo ragionevoli e non adiremo immediatamente le vie legali - spiega il portavoce Joe Hennon -. Dobbiamo sapere come si elimineranno i rifiuti che si sono accumulati, quali sono i piani per la raccolta, la differenziazione dei rifiuti e l'infrastruttura, cioè cosa si farà riguardo al riciclaggio, alla conversione dei rifiuti in energia. Non dico che ci aspettiamo 700 pagine di risposta, ma di sicuro non potrà essere qualcosa di generico». L'eventuale procedura di infrazione, comunque, partirà, per questioni tecnico-procedurali, a febbraio. Ed evitare la multa è la preoccupazione prioritaria del ministro Corrado Clini: «Dobbiamo trovare assolutamente una soluzione entro fine gennaio, altrimenti il rischio è quello di una multa di più di 500mila euro al giorno. In Campania si tratta di affrontare una partita difficile. Sembra che la Regione riuscirà ad approvare il piano per la gestione dei rifiuti entro la prossima settimana. Così quando io il 25 sarò a Bruxelles potrò esporre in modo razionale quello che intendiamo fare, sia sul tema della differenziata che su quello degli impianti che degli inceneritori. Il tema di Napoli, però, potrebbe riproporsi presto in Sicilia, Calabria, Lazio». Ma l'Italia non rischia solo una multa per le numerose inadempienze degli scorsi anni sull'emergenza rifiuti ma anche per il trasporto di rifiuti in Olanda. A rivelarlo è l'europarlamentare del Pdl, Enzo Rivellini: «Ho avuto un incontro a Bruxelles con Karl Falkenberg, direttore generale della direzione Ambiente della commissione Ue, ha chiarito che non è vietato il trasporto dei rifiuti tra Stati membri dell'Ue, ma pub avvenire solo se è accertata l'impossibilità a smaltire gli stessi in siti più vicini possibile alla zona di produzione dei rifiuti. L'Ue vuole capire se è stata verificata la possibilità che i rifiuti potevano essere smaltiti ad Acerra o in Italia». Il tutto mentre il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, comunica di avere chiesto ai pm «di essere ascoltato sulla vicenda dei lavoratori del Consorzio di bacino 5 di Napoli».