Lunedì a Bruxelles il piano anti-sanzioni l'Europa avverte: basta impegni generici

Le decisioni L'ultimatum slitta di un giorno II commissario Potocnik incalza «Servono interventi strutturali»
14 gennaio 2012 - David Carretta
Fonte: Il Mattino

BRUXELLES. La risposta dell'Italia alla mossa in mora della Commissione sulla crisi rifiuti «partirà entro lunedì., ha annunciato ieri al Mattino Jacopo Giliberto, il portavoce del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. «Ormai è pronta da due giorni. È stata messa a punto l'altro ieri da regione Campania, ministero dell'Ambiente e Politiche comunitarie. Sarà inviata dalla presidenza del Consiglio, dipartimento delle politiche comunitarie, che tiene i rapporti con Bruxelles, ha spiegato Giliberto. E anche se «la data limite è domenica a mezzanotte., la Commissione è pronta a accettare che «arrivi lunedì», ha risposto Joe Hennon, il portavoce del commissario Ue all'Ambiente Janez Potocnik. Ma la lettera dovrà essere «sostanziale" e "concreta., non una «lettera generica».
«In Campania si tratta di affrontare una partita difficile., ha detto Clini, ricordando che «il rischio è di una multa da 500.000 euro al giorno che durerà fino a quando non si risolverà» il problema rifiuti. Secondo Giliberto, la lettera «entra molto nel merito dei vari aspetti, come sistemi, ecoballe, monitoraggio, e così via». Ma Hennon non ha nascosto l'irritazione della Commissione per una vicenda che va avanti da quasi cinque anni. Potocnik, esasperato per la mancata adozione di un piano rifiuti dopo l'apertura della procedura di infrazione nel 2007 e la prima condanna da parte della Corte europea di giustizia nei 2010, in dicembre aveva detto che la crisi in Campania è «una vergogna che va avanti da anni. e «Napoli è una storia di cui nessuno può essere fiero».
Dopo l'insediamento del nuovo governo di Mario Monti, su richiesta italiana, il 6 dicembre la Commissione aveva concesso una proroga eccezionale di un II ministro Clini: partita difficile ma con le misure previste potremo convincere la commissione mese e mezzo - anziché i consueti due mesi - per rispondere alla messa in mora di settembre sulla crisi rifiuti. L'accorciamento dei tempi per la risposta era un sintomo della crescente irritazione di Potocnik nei confronti dell'Italia. L'ultimatum che scade domenica è l'ultimo prima di riportare l'Italia davanti alla Corte di giustizia.
Hennon ha spiegato in modo dettagliato cosa si attende la Commissione: «Nella lettera (...) vogliamo vedere l'azione di breve periodo sul terreno e vogliamo anche vedere l'azione di lungo periodo essenzialmente volta a risolvere il problema». Potocnik vuole sapere come eli-mineranno i rifiuti che si sono accumulati, quali piani hanno per la raccolta e la differenziazione dei rifiuti e i loro piani per l'infrastruttura, cioè cosa faranno riguardo al riciclaggio, alla conversione dei rifiuti in energia». Insomma, la Commissione non intende accettare dalle autorità italiane «una lettera generica. Deve essere una risposta ai punti legali che abbiamo sollevato, non dobbiamo avere necessariamente 700 pagine con ogni singolo dettaglio, ma ci aspettiamo di vedere qualcosa di concreto e certamente qualcosa di più di un semplice schema di proposta., ha detto Hennon.
Se il piano della regione Campania non dovesse essere in linea con tutti i criteri europei, la Commissione chiederà alla Corte europea di giustizia di condannare l'Italia a pagare una multa che potrebbe superare i venti milioni di euro, oltre al congelamento dei fondi di 145 milioni di fondi Por e Fas deciso all'avvio della procedura di infrazione nel 2007. E, in caso di nuova condanna da parte dei giudici di Lussemburgo, le sanzioni pecuniarie sarebbero giornaliere, per ogni giorno di permanenza in situazione d'infrazione a partire dalla prima condanna. «500.000 euro al giorno», secondo Clini.

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