Patto con Ansaldo Sistemi: inceneritori galleggianti a Napoli
Piattaforme galleggianti al largo del Golfo di Napoli per lo smaltimento e la trasformazione dei rifiuti solidi urbani in modo ecosostenibile da realizzare nei cantieri navali di Castellammare di Stabia e in altri siti italiani: patto tra Ansaldo Sistemi Industriali e Fincantieri. A rivelarlo è l'amministratore delegato dell'azienda genovese Claudio Andrea Gemme, che ricopre da pochi mesi il molo di presidente di Anie, Federazione nazionale imprese elettriche ed elettroniche aderente a Confindustria.
Il manager ha incontrato nei giorni scorsi il collega di Fincantieri Giuseppe Bono, con il quale condivide una lunga esperienza in Finmeccanica negli anni Novanta. "Gli investimenti sono allo studio. Il patto c'è, i prodotti e le capacità ci sono, l'idea innovativa può concretizzarsi in tempi brevi perché non chiediamo finanziamenti e contributi. Manca soltanto un piano di riferimento stabile da parte del Governo per far si che aziende come le nostre possano muoversi con agilità", spiega il numero uno di Ansaldo Sistemi Industriali, società uscita dall'orbita del gruppo italiano e ora facente capo alla statunitense Lynn Tilton. Il piano cui si riferisce Gemme è quello energetico e infrastrutturale, utile ("al di là delle liberalizzazioni", dice) per rilanciare il comparto manufatturiero.
L'idea innovativa è stata presentata da Fincantieri a Napoli alla fine dello scorso mese di settembre, quando all'Università Federico II è stato illustrato "Plasmare", progetto per la realizzazione di impianti "navalizzati" per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, alla presenza del numero uno della Regione Campania Stefano Caldoro. Il progetto è ideato e promosso da Fincantieri attraverso il suo centro di ricerca applicata Cetena (Centro per gli Studi di tecnica navale). Si tratta in particolare di piattaforme galleggianti con impianti per la produzione di combustibile da rifiuti (Cdr) e successivo recupero energetico, navi per il trasporto dei rifiuti solidi urbani raccolti da territori con scarsa viabilità terrestre e navi dotate di impianti per lo smistamento dei rifiuti e produzione di Cdr da trasferire da porto a porto. Plasmare, in fase avanzata di sviluppo, prevede la costruzione di due piattaforme galleggianti non autopropulse, "una sorta di chiatte" fa sapere Gemme, da posizionarsi in acque protette: la prima dedicata alla ricezione dei rifiuti solidi urbani con produzione di Cdr con uno smaltimento previsto di circa 400 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani e la seconda per la gassificazione dello stesso prodotto tramite l'utilizzo di tecnologia al plasma in grado di recuperare energia dal gas di sintesi prodotto. Alla luce del diverso livello di maturità delle tecnologie impiantistiche utilizzate, per il progetto si è ipotizzato un approccio modulare che prevede di partire a breve con la realizzazione della piattaforma dedicata alla produzione di Cdr cui, in una seconda fase, si affiancherà la piattaforma con impianto al plasma, che necessita di un periodo più lungo di messa a punto.
Queste piattaforme, nell'ambito dello sviluppo di nuovi business, sono previste dall'intesa sottoscritta al ministero del Lavoro il 21 dicembre scorso tra Fincantieri e sindacati metalmeccanici, assieme tra l'altro alle "carceri galleggianti" e a "eolico e rigassificatori off-shore".
"Ho dato mandato al mio vice napoletano in Mie, Vincenzo De Martino, di andare avanti", dice Gemme. A fine 2011 al Denaro risulta che ci siano stati incontri con il Comune di Napoli per illustrare l'idea. "Noi realizziamo la parte elettrica, Fincanfieri quella meccanica, e tocca a Bono stabilire dove, e se la gestione andrà al sindaco (Luigi) de Magistris, molto sensibile al problema, per me va bene. Per i soldi credo che quelli utilizzati per trasportare i rifiuti via mare bastano e avanzano per attuare il progetto", aggiunge.
Intanto Bono, rilevano i senatori marchigiani, sarà in audizione in Commissione Lavoro al Senato martedì prossimo alle ore 15.30.