De Magistris sul termovalorizzatore: «Ci sono margini per trovare una posizione condivisa con tutti gli attori in campo»

Così il governo prova a evitare la super-multa in zona Cesarini

Nella lettera alla Ue si punta sull'impianto per smaltire le ecoballe Il consiglio regionale approva il Piano (l'opposizione vota contro)
17 gennaio 2012 - Angelo Agrippa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Caldoro «Dopo venti anni abbiamo finalmente il piano rifiuti. È ciò che voleva l'Europa»
Idv si oppone «Previsto un numero risibile di impianti di compostaggio dal piano approvato»

NAPOLI - Nel giorno in cui il consiglio regionale della Campania approva (con il voto contrario dell'opposizione) il nuovo piano regionale dei rifiuti, il governo invia la lettera alla Ue per evitare, in zona Cesarini, le sanzioni: 516 mila euro al giorno che il ministro dell'ambiente, Corrado Clini, aveva già minacciato di far pagare alla sola Campania per le sue inadempienze. Nella lettera alla Ue viene considerato un impianto dedicato allo smaltimento delle 6 milioni di eco-balle stoccate nel sito di Giugliano. Inoltre, la missiva, che dovrebbe mettere l'Italia al riparo dalle sanzioni, oltre che far riferimento all'approvazione del piano regionale, indica le varie fasi di gestione della transizione, nonché il tipo e il numero di impianti da adottare per lo smaltimento dei rifiuti. Il ministro Clini ha in programma di incontrare il commissario Ue all'ambiente Janez Potocnik il 25 gennaio, incontro al quale parteciperanno anche i rappresentanti di Comune, Provincia di Napoli e Regione Campania.
Intanto, il piano regionale approvato ieri prevede, come si sa, tre inceneritori: Acerra (già in funzione), Salerno, Napoli est (che per il sindaco Luigi de Magistris non deve essere realizzato), più l'impianto di Giugliano, già indicato con legge nazionale, la 26 del 2010, per lo smaltimento delle ecoballe giacenti tra Giugliano e Villa Literno; nonché un gassificatore per la provincia di Caserta. Ma nella lettera che il ministero per le politiche comunitarie ha fatto recapitare alla Commissione europea si fa un incerto riferimento alla tempistica che si accompagna all'espletamento della gara per Napoli est: «Quanto all'inceneritore di Napoli - è scritto - è stato nominato un commissario straordinario per l'espletamento delle procedure amministrative relative alla costruzione dell'impianto. Secondo la proposta di piano per la gestione dei rifiuti, la procedura d'appalto sarebbe stata avviata entro il 30 aprile 2011. Tuttavia, la nota della Rappresentanza permanente d'Italia del 7 giugno 2011 non indica se la procedura d'appalto sia stata avviata, ma si limita a prevedere che tale procedura sarà conclusa con l'individuazione dell'aggiudicatario a fine agosto 2011. Ciononostante, secondo la nota del 22 settembre 2011, la procedura d'appalto è ancora in corso (nuovo termine per la presentazione delle offerte 18 novembre 2011). Infine, la proposta di piano per la gestione dei rifiuti indica che l'impianto dovrebbe diventare operativo all'inizio del 2015, tuttavia, secondo il documento della Regione Campania Sintesi procedura gare per la realizzazione del termovalorizzatore di Napoli est e Salerno (...) la messa in esercizio dell'impianto avverrà tra il 16 febbraio 2015 e il 16 febbraio 2016». Certo, formalmente viene poi spiegato che si è fatto ricorso alla procedura negoziale e che sia giunta anche una manifestazione di interesse da parte della multiutility lombarda A2A. Tuttavia, lo spinoso capitolo dell'inceneritore di Napoli est resta fumosamente illustrato, sia nei tempi che negli obiettivi. Del resto, secondo l'intesa raggiunta in prefettura tra il ministro dell'ambiente, Clini, e i rappresentanti delle istituzioni territoriali era stata paventata l'ipotesi di realizzare un altro impianto per l'incenerimento dei rifiuti in provincia di Napoli, ma non alla periferia della città. Distinguo che aveva suscitato perplessità e polemiche. In verità, per l'impianto che dovrebbe sorgere a Napoli est è stato già assegnato il rilevante contributo del cosiddetto Cip6. Ma in presenza della opposizione dell'amministrazione comunale di Napoli è più che probabile che assieme all'impianto trasmigrerebbe anche la quota di Cip6. Da qui, si è detto per il passato, l'attenzione convergente da parte delle istituzioni a impiantare nel territorio di Giugliano un termovalorizzatore in grado sia di smaltire, poco per volta (e quindi per decenni), le ecoballe stoccate, sia il rifiuto talquale.
L'assessore campano all'ambiente, Giovanni Romano, ha chiesto un voto rapido sul piano rifiuti al consiglio regionale. «Se scattassero le sanzioni - ha sottolineato - la Campania sarebbe in ginocchio. Puntiamo a incidere sulla produzione e sulla raccolta differenziata. La Campania ha già ridotto dell'1,3% la produzione di rifiuti tra il 2008 e il 2009 ponendosi al di sotto della media nazionale». C'è poi il capitolo relativo alla raccolta differenziata: «Il piano - ha spiegato Romano - presuppone un punto di partenza che è il 50% come livello medio regionale nella raccolta già da gennaio 2012. L'obiettivo è quello di arrivare a fine anno al 65%». ll governatore Caldoro ha commentato: «Dopo circa venti anni abbiamo approvato il piano rifiuti. E quanto l'Unione europea ci chiedeva da tempo». Ma sia i Verdi che gli ambientalisti hanno duramente contestato il nuovo piano. Mentre l'Idv ha accusato: «Il piano approvato - hanno protestato i consiglieri regionali dipietristi - non considera in modo adeguato l'apporto che potrebbe dare la trasformazione del rifiuto umido in compost, stabilendo un numero assolutamente risibile di impianti di compostaggio». 

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