IL CONFRONTO

Parte la lettera, Italia in mano all'Ue

Confermata anche la costruzione del gassificatore di Caserta e dell'impianto per lo smaltimento delle ecoballe a Giugliano, la cui entrata in funzione è prevista per il 2015
17 gennaio 2012 - Mario Pepe, Pierluigi Rettasi
Fonte: Roma

NAPOLI. Adesso il destino dell'Italia è nelle mani dell'Unione europea. La lettera di risposta alle richieste di Bruxelles per la soluzione definitiva dell'emergenza rifiuti in Campania arriva nelle mani dei commissari europei. Che ora dovranno decidere se proseguire, ove le risposte fossero ritenute insufficienti, proseguire l'iter della procedura di infrazione, che avrebbe l'epilogo nella maximulta da 516mila euro al giorno, o dare il via libera alle misure messe in campo da Governo, Regione, Comune e Provincia di Napoli per chiudere definitivamente uno dei capitoli più "dolorosi" nella storia della Campania. Il 25, poi, il ministro Corrado Clini incontrerà il commissario Ue Janez Potocnik. Tra i punti principali, stando alle indiscrezioni, l'indicazione di un impianto per lo smaltimento degli oltre sei milioni di ecoballe accumulate sul territorio campano.
L'INDIVIDUAZIONE DELLE DISCARICHE E LE ANALISI SUI SITI DI STOCCAGGIO.
Per le discariche, nell'allegato 1 vengono elencate le cave individuate dal commissario straordinario in provincia di Napoli e Salerno. Le prime sono Chiaiano, Giugliano (Masseria Monticelli), Pozzuoli (Il Castagnaro Ovest), Comiziano (Campo Frazione Faibano), Marano (Cupa dei Cani) e Sant'Anastasia. Inoltre, viene ricordata la prossima apertura della discarica di Paenzano 2. Nel Salernitano ci sono Laurito, Caggiano, Nocera Inferiore, Battipaglia. Le aree individuate dovrebbero essere operative nel 2013. E non si esclude una riapertura di Macchia Soprana. Vengono anche i risultati delle analisi sui siti di stoccaggio delle ecoballe di Caivano, Cava Giuliani, Masseria del Re e Ponte Riccio
GLI IMPIANTI DI TERMOVALORIZZAZIONE.
Oltre a quello già funzionante di Acerra, viene confermata anche quella degli impianti Fra tre anni in attività gli impianti di digestione anaerobica. Elencati i fondi per la differenziata. Caldoro: «Con il Piano si possono evitare multe». De Magistris: «No agli irrigidimenti» di Salerno e del gassificatore di Caserta. Per Napoli Est, si ricorda che è stata avviata, il 13 dicembre scorso, la procedura di dialogo competitivo che si è concluso il 4 gennaio con la partecipazione dell'Ati costituita da A2A, Cnim Sa ed Eureca Consorzio Stabile. Per quanto riguarda il termovalorizza-tore per lo smaltimento delle ecoballe, si stima, dopo tutti gli adempimenti, un tempo di quattro anni per la costruzione, con operatività prevista per il 2015.
GLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO E QUELLI A DIGESTIONE ANAEROBICA.
Riguardo ai compostaggi, si ricorda attualmente ne sono attivi tre e quelli di Giffoni Valle Piana, Eboli e San Tammaro sono in via di completamento. Viene prevista anche la costruzione di impianti a digestione anaerobica negli Stir di Battipaglia e Tufino (entrata in funzione nel secondo semestre 2014), Casalduni e Santa Maria Capua Vetere (primo semestre 2014), Pianodardine e Giugliano (primo semestre 2015).
RACCOLTA DIFFERENZIATA.
Ultimo, solo per elencazione ma non per importanza, il capitolo sulla raccolta differenziata. Si ricordano gli stanziamenti di 50 milioni per i Comuni della Regione e di 8 milioni e 250mila euro per il Comune di Napoli. Vengono riportati anche 17,5 milioni per 66 isole ecologiche e due impianti di valorizzazione del secco. Sforzi finanziari che hanno portato la differenziata al 39 per cento su scala regionale. Partita la documentazione, non mancano i commenti delle istituzioni locali. «Abbiamo approvato il Piano rifiuti dopo venti anni. È quello che l'Ue ci chiedeva da tempo - dice il governatore Stefano Caldoro -. La Regione ha così concluso tutti gli adempimenti che le competevano ed ha creato le condizioni per evitare le sanzioni». Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sottolinea che «bisogna evitare irrigidimenti inutili. Ci sono tutti i margini per trovare un punto di condivisione tra tutte le istituzioni anche sulle discariche e gli inceneritori. L'obiettivo è riuscire a spiegare a Bruxelles il lavoro straordinario che abbiamo portato avanti in questi mesi sul tema dei rifiuti. Anche sulla partenza delle navi per l'Olanda ci abbiamo messo la faccia, benché non fosse una questione di competenza comunale. L'importante è far capire a Bruxelles che l'aria è cambiata». E dal primo cittadino arriva l'augurio che lo stesso spirito di discussione «possa esserci anche sul decreto legge sui rifiuti. Anche in questo caso bisogna evitare qualsiasi arroccamento su posizioni di rigidità. Altrimenti, la ricaduta, per condotte in questo momento non necessarie, pub essere grave».

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