Dossier in ritardo: per convincere l'Ue si punta sull'impianto di Giugliano destinato alle ecoballe

Decreto rifiuti, cancellati i viaggi fuori regione

Le intese Clini accoglie le richieste di Comune e Provincia Prowedimento all'esame del Quirinale
17 gennaio 2012 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Ventiquattro ore di trattative e dal decreto rifiuti scompare interamente il comma I dell'articolo 1, quello che nelle intenzioni degli amministratori campani avrebbe dovuto facilitare i viaggi dei rifiuti rassicurando l'Europa sulla possibilità di mantenere pulita la provincia di Napoli fino al decollo di un piano più articolato. In una prima versione della norma si prevedeva che i rifiuti prodotti dagli stir potessero essere liberamente trasferiti presso gli impianti delle altre regioni e degli altri Paesi. Successivamente la ribellione della Lega, ma anche di molti governatori di tutti gli schieramenti, aveva indotto il ministro Clini a introdurre il vincolo dell'accordo tra amministratori. Aquesto punto Provincia e Comune, vista l'inutilità del loro pressing, hanno fatto sapere che sarebbe stato molto meglio sopprimere del tutto il comma che di fatto avrebbe bloccato i trasferimenti della spazzatu ra. E sono stati accontentati. Naturalmente, fino a quando il testo non sarà firmato dal presidente Napolitano, non si escludono ulteriori capovolgimenti.
Il dibattito sulla versione definitiva della legge ha probabilmente rallentato anche l'invio a Bruxelles del dossier di risposta alla Ue sulla messa in mora dell'Italia per la gestione dei rifiuti napoletani: è stato necessario, infatti, cancellare il riferimento al decreto che era stato inserito in un primo momento. Alla fine, la missiva, che ha avuto il sì di tutti gli amministratori, è stata inviata nel tardo pomeriggio di ieri alla rappresentanza italiana, quando già il portavoce della commissione aveva dichiarato: «La scadenza era ieri a mezzanotte, ma dato che ieri era domenica stiamo ancora aspettando la lettera oggi». A Bruxelles è stato inviato anche il piano regionale dei rifiuti approvato ieri in consiglio regionale: la mancanza di uno strumento di programmazione era una delle carenze segnalate dalla commissione guidata da lan Potcnik.
Ci vorrà ora del tempo perché la Ue valuti il documento che è formato da 37 pagine e decida se deferire o meno l'Italia alla Corte di giustizia. Se decidesse che il progetto è insufficiente rischiamo una multa che potrebbe arrivare fino a 652 mila euro a giorno.
Con il dossier si risponde punto pei punto alle contestazioni dell'Europa. La novità più consistente è il via alla gara per il termovalorizzatore di Giugliano che dovrebbe bruciare 4 milioni di ecoballe. La costruzione e la gestione dovrebbero avvenire con la procedure del dialogo competitivo: l'impianto dovrebbe esser pronto tra cinque anni.
Un altro elemento centrale è la progettazione (in verità ancora ipotetica; delle discariche. La disponibilità residua è valutata in 232.000 tonnellate. Gli sversatoi dovrebbero essere ampliati, come previsto dal piano regionale, del 15 per cento. Sono poi stati selezionati sei siti per aree omogenee e questo dovrebbe consentire, a partire dal 2013, un incremento della capacità complessiva di almeno I milione di tonnellate. In tempi contenuti, però, dovrebbe essere aperto solo l'invaso di Paenzano 2 a Tufino.
Si sottolinea, poi, che è stata fatta la gara per il termovalorizzatore di Napoli est , anche se non è segnata una tempistica perla sua realizzazione. I trasferimenti dei rifiuti nelle Regioni Italiane insieme a quelli verso i Paesi stranieri secondo i calcoli degli amministratori campani potranno assicurare la pulizia della città. Si segnala, poi, la prevista trasformazione degli stir in impianti di biostabilizzazione e la programmazione dei siti di compostaggio. Per la differenziata la Regione ha programmato di investire 50 milioni (25 mila impegnati e 5 liquidati). Il Comune di Napoli (che ha raggiunto il 21,7 per cento) dovrebbe quindi estendere il porta a porta ad altri 200 mila abitanti nei quartieri di San Ferdinando, Vomero, Fuorigrotta, Chiaia e Centro Antico servendo complessivamente 600 mila cittadini.

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