CAMPANIA, VIA AL PIANO DEI RIFIUTI. CALDORO: SVOLTA DOPO VENT'ANNI
«Lunedì il Consiglio regionale approverà il piano regionale dei rifiuti, che riguarda principalmente quelli solidi urbani», la mancanza del quale aveva determinato una procedura di infrazione da parte dell'Europa. Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, al termine della Conferenza delle Regioni a Roma. «Completiamo così gli adempimenti e in un anno e mezzo - ha sottolineato - abbiamo fatto in Campania quello che non era stato fatto in vent'anni. Concluso l'iter, daremo alla Commissione europea la comunicazione dell'approvazione». Caldoro, che presiede una Giunta di centrodestra, ha inoltre ricordato che, se in altri Stati sono possibili tempi più brevi per l'approvazione di un piano regionale dei rifiuti, in Italia la normativa è diversa: «Non si tratta di un atto amministrativo, ma legislativo - ha precisato - e prevede quindi un processo di condivisione. Basti pensare che, dopo la prima approvazione in Giunta, sono arrivate circa settemila osservazioni, cui abbiamo dovuto rispondere e che in parte abbiamo recepito». Ma cosa prevede il piano? Innanzitutto la realizzazione di cinque discariche in cave dismesse, poi la raccolta differenziata con fondi messi a disposizione dalla Regione e dal governo a favore dei Comuni, quindi la realizzazione di un terzo termovalorizzatore.
A proposito della sentenza di condanna, che ha riconosciuto una violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare di diciotto persone di Somma Vesuviana nell'ambito dell'emergenza dei rifiuti, Caldoro ha spiegato che la Commissione per i Diritti dell'uomo di Strasburgo ha riconosciuto esclusivamente un danno alla persona, o meglio un danno alla visibilità, alla famiglia, ma non alla salute, né un danno economico. «Questa sentenza - ha sottolineato - non ci ha colto di sorpresa, è una cosa nota ed è evidente che l'emergenza abbia leso i diritti della persona, delle madri, tanto per fare un esempio, che certo non potevano portare i propri figli a spasso in mezzo ai rifiuti. Detto questo voglio ricordare che la stessa Commissione non ha parlato né di danno alla salute né di danno economico ma solo di un diritto alla vivibilità; tra l'altro, gli anni contestati sono quelli che vanno dal 1994 al 2009».
«Sapevamo di aver ereditato un disastro - è stato il commento dell'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano - Siamo al lavoro per superare questi venti anni di ritardi e inadempienze. La Corte condanna la vecchia incapacità di gestire adeguatamente l'emergenza e chi ha saputo dire solo "no", ponendo veti con una visione solamente ideologica. Questa è una fase nuova che deve essere necessariamente caratterizzata dai "sì" e dagli interventi strutturali. Siamo sulla strada giusta, grazie alla collaborazione in atto tra tutte le istituzioni».
Violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare: lo Stato cioè non può costringere i suoi abitanti a vivere tra i rifiuti. Per questo l'Italia è stata condannata dalla Corte dei Diritti dell'uomo di Strasburgo sulla base del ricorso presentato da diciotto cittadini campani di Somma Vesuviana. Secondo la Corte, lo Stato italiano, a partire dal 1994, non è stato capace di gestire adeguatamente l'emergenza rifiuti in Campania ed è stato condannato per questo, ma non è stato riconosciuto il danno alla salute. La crisi dei rifiuti in Campania, scoppiata nel 1994, è durata fino al 2009, quando cessò la cosiddetta fase di emergenza il cui picco fu raggiunto tra il 2007 e il 2008.
«Cercare una qualità della vita migliore - ha commentato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini - è un diritto di ogni cittadino. Il ministero, e io personalmente, siamo impegnati per dare agli abitanti del Napoletano un ambiente più pulito». Per quanto riguarda invece il percorso per il rientro dal rischio sanzioni da parte dell'Unione Europea, lo stesso Clini ha annunciato che il piano per i rifiuti di Napoli lunedì arriverà in Ue mentre i125 gennaio il ministro parlerà con il commissario europeo all'Ambiente, Janez Potonik. «Siamo riusciti a mettere insieme tutti - ha detto Clini - e stiamo lavorando su un piano che comincia ad essere consistente». Intanto, sul fronte della raccolta, si sono concluse ieri sera le operazioni di carico dei rifiuti sulla Nordstern, la nave incaricata di portare in Olanda, a Rotterdam e Amsterdam, la frazione secca proveniente dall'impianto di trattamento Stir di Caivano (Napoli). Un centinaio i camion, che hanno trasportato 30 tonnellate di rifiuti fino al molo 44 del porto di Napoli dove era ancorata l'imbarcazione. Terminate le operazioni, la Nordstern è ripartita alla volta dell'Olanda. Per questo primo viaggio non è stato utilizzato il sito di trasferenza di via Brin, ma non è escluso che lo possa essere per i prossimi viaggi.